Firenze. C’erano anche alcuni sindaci abruzzesi tra quelli, circa un centinaio, intervenuti questa mattina alla manifestazione che si è svolta in piazza della Signoria a Firenze.
Cento primi cittadini del Centro Italia che hanno detto no ai tagli ai trasferimenti. E lo hanno fatto sfilando per le vie del centro della città toscana, per poi arrivare in piazza della Signoria, preceduti da uno striscione con la scritta “stanno mettendo al tappeto il tuo Comune”.
Uno slogan che i sindaci di Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Emilia Romagna e Abruzzo hanno voluto rappresentare al meglio, stendendo, davanti a Palazzo Vecchio, dei tappetini arancioni con sopra la figura stilizzata di un sindaco e, al suono della sirena, tutti si sono sdraiati con le loro fasce tricolore ed i gonfaloni.
”E’ evidente” ha spiegato Alessandro Cosimi, sindaco di Livorno e presidente di Anci Toscana “che i Comuni non sono più in condizione di garantire i servizi. Noi abbiamo già fatto un grande sforzo, riducendo di molto le spese, ma con altri tagli andiamo a incidere nella carne viva dei servizi. La prossima Finanziaria andrà poi a impattare non solo sul bilancio ma proprio sul ruolo dei Comuni, come luogo di rappresentanza dei territori”.
Paolucci (Pd): ” La destra spinge l’Abruzzo verso il sud. Noi lo vogliamo nell’Italia centrale”
“La giunta Chiodi sta facendo sprofondare l´Abruzzo verso il sud, mentre noi vogliamo imparare da un modello di sviluppo e di servizi sociali che è fra i migliori d´Europa, quello del centro Italia”. Lo afferma il segretario del Pd abruzzese Silvio Paolucci, che oggi partecipa a Firenze alla manifestazione dei sindaci dell´Italia centrale contro i tagli del governo Berlusconi, insieme ai segretari del Pd di Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio. “Federalismo non può voler dire sempre e solo nord contro sud. C´è un´Italia delle regioni, degli enti locali, dei territori che sta soffrendo e che oggi vuole protestare contro i continui tagli che il governo Berlusconi sta imponendo ai servizi locali” spiega Paolucci: “Ogni giorno i Comuni garantiscono servizi sociali, assistenza per anziani, famiglie, servizi scolastici, attività didattiche, illuminazione pubblica, manutenzione e pulizia stradale, verde, attività culturali. Questo governo si riempie la bocca di parole come federalismo ma poi svuota i Comuni di ogni risorsa mettendo a rischio i servizi essenziali di cui godono tutti i cittadini: taglierà 4 miliardi di euro a Comuni e Regioni, e per l´Abruzzo vuol dire restare senza respiro”. Per questo il Pd abruzzese vuole partire proprio dal modello dell´Italia centrale: “Da qui, dalle migliori esperienze di efficienza e buona amministrazione» sottolinea il segretario democratico «vogliamo lanciare un´idea nuova di federalismo, che risponda alle esigenze delle nuove generazioni e dei precari, delle famiglie a reddito fisso e delle piccole imprese, ben diverso de quello del governo Berlusconi che rischia di favorire solo il nord. Per noi il federalismo è quello che parte dai municipi, dalla buona amministrazione locale, dalla capacità di mettere insieme sviluppo e coesione sociale. L´opposto di quello che sta facendo il centrodestra che sta riportando l´Abruzzo dritto nel profondo sud”.
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