Legge regionale raccolta funghi, Ruffini (Pd) propone una modifica

funghiAbruzzo. Claudio Ruffini si schiera al fianco dei sindaci dell’alta Valle del Vomano. Il consigliere regionale del Pd prende una posizione chiara dopo la protesta dei sindaci del comprensorio, che lamentano quelli che sono i rischi connessi all’applicazione, fissata dalla Regione, della nuova legge in materia di raccolta dei funghi.

 

L’applicazione dei cosiddetti usi civici, infatti, potrebbe spingere i Comuni ad emettere delle specifiche ordinanze, che prevedono la reintroduzione dei ticket (il contrasto con la normativa regionale), con il rischio che migliaia di raccoglitori di funghi abruzzesi possano essere multati. “ I Comuni hanno ragione nel contestare il provvedimento adottato in consiglio regionale”, spiega Claudio Ruffini, “ perché viene sottratto loro un diritto costituzione come l’uso civico. Il malcontento dei sindaci dell’alta Valle del Vomano non può essere sottovalutato, e preoccupa, perché potrebbero nascere una serie di conflitti tra le amministrazioni e coloro che raccolgono funghi”. Secondo Ruffini, però, vanno individuate delle soluzioni utili per ripristinare il cosiddetto uso civico sul fungatico, in modo da spegnere sul nascere qualsiasi tipo di problema. “La decisione che abbiamo raggiunto in Consiglio regionale si è rilevata una scelta fatta con poca oculatezza”, chiosa Ruffini. “Avevo previsto il pericolo che si potessero creare dei conflitti con gli enti locali in merito agli usi civici, una contraddizione che mi era stata segnalata anche dall’Anci Abruzzo. Per queste ragioni avevo anche predisposto un emendamento riparatorio che è stato bocciato dalla maggioranza di centrodestra. L’unico tra le fila della maggioranza a condividerlo, ricordo che era stato l’Assessore Paolo Gatti. Presenterò una modifica alla legge regionale e chiederò di ripristinare l’uso civico sul fungatico. Comuni  e Provincia” prosegue, “ potrebbero mettersi attorno ad un tavolo per fare in modo che gran parte della quota dei 30 euro oggi destinata alla Provincia, vada in favore dei Comuni sulla base degli incassi storici degli ultimi tre anni”. Soluzioni queste che vanno definite in tempi ristetti, anche perché la stagione della raccolta è oramai alle porte.

 

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