“Il question time regionale – ha precisato il consigliere dell’Idv – funziona al pari di quanto accade in Parlamento. I tempi assegnati a chi interroga tra i Consiglieri e a chi risponde tra i membri della Giunta, sono tassativi: tre minuti ai Consiglieri e tre minuti agli Assessori o al Presidente della Giunta. Il tutto trasmesso in diretta da un’emittente televisiva locale. Ma Chiodi, homo televidens, ha pensato bene di potersi dilungare oltre i tempi regolarmente previsti discettando, senza possibilità di replica, sulla sanità abruzzese e sull’Expò mondiale di Shanghai, in risposta alle bonarie interrogazioni che gli sono state poste dai consiglieri della sua stessa maggioranza”.
D’Alessandro richiama Pagano alla sua funzione di garante delle leggi e del dibatitto nella sua funzione di presidente dell’assise regionale: “Dal canto suo Pagano, naturalmente, si è ben guardato dall’interrompere il siparietto propagandistico di Chiodi; così che la seduta di Consiglio si è trasformata da “question time” in “spot-time”, pubblicità gratuita per Chiodi che, non pago di essersi fatto assegnare 260mila euro per curare la propria immagine, pur di arringare gli abruzzesi dal piccolo schermo approfitta di ogni occasione, come in questo caso, anche violando il Regolamento e la buona educazione”.