Gli sforzi delle singole amministrazioni, su tutti Teramo che ha avuto rilevanza internazionale con le proprie iniziative presentate a Bruxelles in occasione del patto dei Sindaci, potrebbero, però, risultare vani in assenza di una normativa regionale apposita che permetta a Comuni e Province di operare in presenza di un progetto di rilevanza regionale. Per questo il Coordinamento chiede a tutti i consiglieri regionali una veloce approvazione della proposta di Legge Regionale “Interventi per favorire lo sviluppo della mobilità ciclistica” presentata dal gruppo consiliare del Partito Democratico della Regione Abruzzo. La legge per il coordinamento sarebbe quantomai necessaria vista la carenza, nella legislazione regionale abruzzese, di una norma moderna che favorisca la mobilità ciclistica, una realtà invece in molte regioni italiane del centro-nord.
“Un progetto di legge – si legge in una nota – quello del PD, condivisibile da tutte le forze politiche, che ha lo scopo di promuovere la ciclabilità e la ciclopedonalità in tutti i suoi aspetti, come elemento della mobilità sostenibile urbana ed extra-urbana nella Regione Abruzzo. L’obiettivo è duplice: da un lato consentire, attraverso percorsi sicuri e protetti, un reale utilizzo della ciclabilità come alternativa soprattutto al mezzo privato, dall’altro lato sviluppare in modo compiuto una politica turistica e ambientale fondata sull’uso delle due ruote e sulla riscoperta del nostro paesaggio. Ma il progetto di legge mira con forza a sostenere anche la mobilità pedonale attraverso la realizzazione ed il completamento di percorsi ciclabili e la creazione di una rete (interconnessa, protetta e dedicata) di itinerari ciclabili e ciclopedonali attraverso località di valore ambientale, paesaggistico, culturale e turistico anche con la creazione di una rete di punti di ristoro. Importante anche l’aspetto pianificatorio del progetto di legge: province e comuni programmeranno gli interventi in favore della ciclabilità, completando e distribuendo sul territorio l’effetto applicativo del Piano regionale. Grazie alla legge i comuni avranno la possibilità, con il supporto degli appositi uffici mobilità ciclistica regionali e provinciali, di prevedere itinerari e piste ciclabili e ciclopedonali all’interno dei propri strumenti urbanistici e di realizzare iniziative utili alla promozione della mobilità ciclistica. Un ruolo importante quello assegnato agli Enti locali che per primi dovranno misurarsi non solo nella promozione dell’uso della bicicletta ma anche nel favorire la creazione di nuovi spazi che diverranno anche un modello sostenibile di concepire lo sviluppo edilizio del territorio. Una sfida non facile visto che i numeri sulla ciclabilità in Abruzzo non sono confortanti:il rapporto Ecosistema urbano 2009 di Legambiente individua tra le peggiori città d’Italia per la ciclabilità (indice sulla ciclabilità calcola i metri equivalenti di piste ciclabili ogni 100 abitanti) due capoluoghi di provincia come Teramo e L’Aquila. Un gap da colmare rispetto anche alla dimensione regionale della ciclabilità che vede l’Abruzzo molto indietro rispetto a tutte le regioni del centro-nord come Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, dove sono concentrate l’80 per cento delle piste ciclabili italiane, il 33 per cento nella sola Emilia-Romagna, mentre soltanto il 6 per cento nelle regioni meridionali (dati Legambiente rapporto “Ambiente Italia”). Per questo il Coordinamento torna a chiedere l’approvazione della legge: le migliaia di cittadini che hanno affollato, domenica 9 maggio, le città abruzzesi, lo chiedono con forza”.