Sciopero della polizia locale: adesioni anche in Abruzzo

Abruzzo. Anche il Abruzzo, in occasione della giornata della memoria della polizia locale, gli agenti della polizia municipale incrocieranno le braccia. Le ragioni dello sciopero, previsto in tutta Italia per domani, sabato 12 settembre, sono riassunte in una nota a firma di Walter Falzani, segretario regionale del Sulpl.

 

 

 

“Sono oltre 11 anni che il Consiglio d’Europa”, si legge, ” ha indicato agli Stati membri di parificare lo status giuridico delle Polizie Locali a quelle Statali e l’Italia è rimasta l’unica Nazione a non avervi adempiuto. Le Polizie Locali, ormai vengono impegnate ordinariamente sul territorio per la sicurezza urbana ma gli Addetti di Polizia Locale sono dipendenti del Comune, impiegati amministrativi in divisa … senza le tutele del personale delle Forze di Polizia appartenenti al Comparto Sicurezza, nel quale il personale della Polizia Locale non rientra.

 

 
Infatti, in caso di infortunio, gli operatori appartenenti alle Forze di Polizia, potranno se del caso ottenere la causa di servizio, quelli della Polizia Locale, no. Si tratta di una differenza incomprensibile. Senza trascurare la decurtazione dello stipendio per i primi 10 giorni di assenza per malattia per la Polizia Locale e non per le Forze di Polizia. Anche questa una discriminazione non giustificata. E non ultimo la totale assenza per la Polizia Locale di una formazione operativa specifica per svolgere in sicurezza e professionalmente un servizio di Polizia di Sicurezza”.

 

 

 

Alla base dello sciopero esistono anche delle chiare motivazioni, avanzate al Governo.

La richiesta all’escutivo Renzi di un segnale concreto di intervento, varando finalmente la nuova legge sulla polizia locale. Riforma della polizia locale italiana per il riconoscimento dei diritti e delle tutele necessarie – con gli strumenti indispensabili per operare nell’altrui interesse – per poter lavorare in difesa delle comunità’ a noi assegnate dalla costituzione.
Riconoscimento delle garanzie lavorative – infortunio, equo indennizzo, pensione priviligiata e accesso a quelle anticipate – e non certamente per ultimo il contratto di natura pubblico, la categoria vuole rientrare nell’articolo 3 del d. lgs. 165/01.

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