Pescara. ‘Il Forum H2o è stato audito stamattina in conferenza dei capigruppo insieme alle associazioni ambientaliste sulla proposta di Legge sui fiumi proposta da diversi membri della maggioranza in consiglio regionale.
Il provvedimento era stato accolto da forti contestazioni perché di fatto trattava i fiumi come cave.
Dopo diversi interventi molto critici ma propositivi da parte dei movimenti e delle associazioni il capogruppo Mariani del PD ha proposto la formazione di un gruppo di lavoro tra consiglieri, movimenti ed associazioni per cercare di arrivare ad un documento condiviso.
Le criticità sollevate riguardano il mancato coordinamento con le Direttive comunitarie come la 60/2000 ‘Acque’ e la Direttiva 43/1992 ‘Habitat’ sulla tutela dei Siti di Interesse comunitario, l’inefficacia degli interventi in alveo per la risoluzione dei problemi idraulici che, anzi, verrebbero esacerbati e lo stato di qualità dei corsi d’acqua che peggiorerebbe in caso di interventi pesanti sulla preziosa vegetazione ripariale’, si legge in una nota del Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua
‘In relazione al Progetto di Legge n. 72/2015 sulle norme in materia di gestione dei corsi d’acqua, sebbene ci si renda conto della necessità di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria per la prevenzione e messa in sicurezza della regione fluviale rispetto al rischio idrogeologico e agli squilibri fisico ambientali degli alvei fluviali e, allo stesso tempo, della mancanza di risorse economiche da investire nel settore, non si può lasciare al libero arbitrio delle imprese la realizzazione di tali opere con questo principio di compensazione che ‘baratta’ il lavoro delle ditte per le infrastrutture e la rimozione del materiale litoide e vegetale, con lo stesso materiale del demanio idrico e marittimo che viene ceduto alle imprese stesse.
La tutela dell’alveo fluviale e dell’ecosistema naturale del fiume richiede progettazione e visione pubblica, rispetto di regole ben precise e non improvvisazione e soluzioni fantasiose. La Regione dovrebbe investire sulla tutela ambientale, predisporre i progetti e definire le regole sugli interventi al fine di evitare rischi idrogeologici e aggressioni alla vegetazione che possano ledere in maniera permanente il territorio e l’ecosistema. Bisognerebbe, oltretutto, garantire una esecuzione controllata degli interventi e non azioni lasciati alla discrezionalità delle imprese nella fase di realizzazione’, si legge in una nota a firma di Lelio De Santis, segretario regionale IdV.