“Non avevo alcun dubbio” dice il Presidente della Regione, ” che, prima o poi gruppi di pressione che hanno, o provano ad avere, interessi economici nella sanità, avrebbero iniziato ad agire per condizionare le scelte. Questi gruppi sono trasversali negli schieramenti politici, come sempre accaduto in Abruzzo. Ma, questa volta,non troveranno spazio per condizionare. Anche gli Abruzzesi, così come i cittadini di altre Regioni Italiane – aggiunge – hanno il diritto ad avere una Sanità di qualità a costi sostenibili e giusti. Ciò è possibile perché altrove si è realizzato. Ma le condizioni indispensabili affinché ciò accada sono: una corretta programmazione che tenga conto del reale fabbisogno di Sanità; una Sanità pubblica che elimini gli sprechi; una Sanità privata che operi correttamente sulla base del fabbisogno reale e non su quello creato appositamente per fini diversi. Difenderemo allora, il `pubblico´ virtuoso e il `privato´ che agisce nelle regole; perché solo questa sinergia permetterà a tanti imprenditori sanitari, che operano correttamente, di continuare a svolgere il loro lavoro nell´interesse prioritario del cittadino abruzzese che ha bisogno di cure sanitarie”.
Le reazioni. Giovanni Legnini (Pd). “Chiodi è nervoso perché è stato colto nel vivo: il Pd ha rivelato la situazione di caos generale e di enorme conflitto di interesse alla testa della sanità in Abruzzo. Ma un presidente non può permettersi di attaccare così volgarmente i parlamentari eletti nella sua regione pur di non rispondere alle domande imbarazzanti che gli rivolgiamo”. Lo afferma Giovanni Legnini, senatore del Partito Democratico, rispondendo alla dichiarazione del presidente della Regione Gianni Chiodi. “La verità è che abbiamo un presidente immobile, una sub-commissaria che è anche consulente di cliniche private, un altro sub-commissario che ha rassegnato le dimissioni per ragioni tutte da chiarire, una giunta, un consiglio regionale e un assessore privi di ogni ruolo e funzione nella sanità. Il Pd denuncia la presenza di un colossale conflitto di interessi e Chiodi, anziché rispondere agli abruzzesi, attacca a testa bassa, divagando e sperando di non essere chiamato a rendere conto di quanto sta avvenendo. Anziché attaccare i parlamentari, Chiodi smetta di prendere in giro i lavoratori di Villa Pini e dia loro una soluzione concreta, e trovi anche il tempo di rispondere all´interrogazione dei consiglieri regionali del Pd chiarendo agli abruzzesi chi governa davvero la sanità in questa regione”.
Carlo Costantini (Idv). “Chiodi e’ il Presidente della Regione, di una Regione martoriata dagli scandali, e non può permettersi di dire che gruppi di potere avrebbero iniziato ad esercitare pressioni per condizionare le sue scelte, senza fare contestualmente anche i nomi ed i cognomi. Non poteva dirlo prima e non può dirlo a maggior ragione oggi, dopo l’ennesimo caso torbido e melmoso che ha visto, a fronte delle critiche ed delle richieste di dimissioni rivolte da esponenti politici di entrambi gli schieramenti al sub commissario alla sanità Baraldi, dimettersi inspiegabilmente l’altro sub commissario Rossini. Evidentemente Chiodi sa, ma non dice. Ma se non dice e, soprattutto, se non denuncia alla magistratura chi lo condiziona e gli impedisce di realizzare i suoi programmi (?!), allora vuol dire che e’ complice ed e’ perfettamente integrato ad un sistema che solo apparentemente dichiara di subire”.