Pescara. C’è una realtà industriale “abruzzese” che cresce a dispetto della crisi del comparto. È il Polo di Innovazione “Automotive” che questa mattina ha fatto il punto sull’attività svolta, con 23 progetti di trasferimento tecnologico e 16 di ricerca e sviluppo sperimentale portati a compimento negli ultimi sette anni.
Tra questi progetti figura lo “Shelter”, nuovo sistema di trasporto modulare, combinabile e intercambiabile, rappresentato da un box contenitore per veicoli commerciali (il Ducato) trasformati in grado di adattarsi ai trasporto in città o dell’ultimo miglio. Ma lo Shelter presentato oggi, alla presenza di vertici del Polo Automotive e del vicepresidente della Giunta Giovanni Lolli, è solo un aspetto dell’attività, essenzialmente di innovazione e ricerca, del Polo.
Non è un caso che il Polo Automotive, che raggruppa 70 imprese del settore meccanico ed è tra i Poli più attivi in Italia, sia diventato punto di riferimento per la ricerca delle aziende del metalmeccanico. ”
E’ una sfida vinta in un mare di scetticismo”, hanno detto i responsabili del Polo. “Automotive – ha aggiunto Giovanni Lolli – ha sempre avuto il sostegno e l’appoggio della Giunta regionale, nella convinzione che solo ricerca e innovazione possono permettere alle aziende abruzzesi, grandi o piccole che siano, di stare in equilibrio stabile nel mercato internazionale.
Questo governo regionale, al pari dei precedenti, ha sempre pensato che l’unica strada percorribile per la ripresa fosse quella intrapresa con successo dal Polo Automotive. Ed è su questi presupposti che ha finanziato tutti i progetti di ricerca e innovazione”.
Su questo punto, però, il vicepresidente Lolli ha anche illustrato l’idea che la Regione vuole che i Poli perseguano: “Innovazione e ricerca, in primis, e il modello adottato dall’Automotive è quello giusto, cioè la ricerca frutto della collaborazione e del lavoro integrato tra aziende e Università. Lo dico – ha specificato Lolli – rivolgendomi anche agli altri Poli di Innovazione: Automotive si muove nella direzione giusta, perché ha predisposto un modello che pensa che l’industria abruzzese non possa sopravvivere offrendo prodotti a basso costo o facendo prodotti per conto terzi, ma piuttosto concentrare in Abruzzo il cervello, portare l’ideazione come elemento centrale della propria strategia”.
Le imprese che stanno investendo in Abruzzo sono aziende automotive, “proprio perché – ha aggiunto il Vicepresiente – trovano nel Polo di Innovazione una sponda eccezionale in grado di rispondere alle esigenze più importanti e immediate”.
I dati del primo trimestre 2015 su occupazione e industria, del resto, sembrano confermare una vocazione “industriale” dell’Abruzzo, con percentuali che sfiorano il 5% sull’occupazione e 16% sulla crescita dell’industria. “Dati positivi – commenta Lolli – ma evitiamo trionfalismi. Piuttosto voglio evidenziare che crescono principalmente le aziende che sono sul mercato internazionale”.