Villa Pini, il centrosinistra presenta una risoluzione da discutere in consiglio

villa_piniCostituire una società a capitale interamente pubblico, capace di riassorbire i dipendenti del gruppo Villa Pini (soprattutto quelli che operano nel settore della riabilitazione) e allargare l’offerta delle prestazioni sanitarie nelle strutture pubbliche anche ai servizi di riabilitazione, ora assicurati soprattutto da operatori di cliniche e ambulatori privati. E’ questa la proposta, elaborata dai consiglieri regionali del centrosinistra, che sull’interminabile vertenza di Villa Pini, hanno chiesto la convocazione di un consiglio regionale. La risoluzione, che potrebbe fornire un appiglio tangibile ai lavoratori delle cliniche, al momento, esclusi dal beneficio della cassa integrazione in deroga, sarà illustrata e discussa in occasione del consiglio straordinario sulla tematica, in programma martedì 9 febbraio alle 17 a Pescara. L’ipotesi di risoluzione della vertenza Villa Pini è stata, in parte, anticipata nel corso dell’incontro tra i lavoratori delle cliniche, i rappresentanti sindacali di Cgil e Cisl e i consiglieri regionali del centrosinistra (Camillo D’Alessandro, Claudio Ruffini, Cesare D’Alessandro, Carlo Costantini, Maurizio Acerbo e Antonio Saia) che si è svolto mercoledì sera a Pescara, nella sede della Cigl. Per il 9 febbraio, tanto per rimanere in tema, è fissata, al tribunale di Chieti, anche la prima udienza per il fallimento del gruppo Villa Pini.

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