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Montepulciano: la Ferrari che porta l’Abruzzo al Vinitaly. A Verona anche arrosticini e pallotte ‘cacio e ove’

Pescara. Punta soprattutto sul Montepulciano, linfa rossa dell’enologia regionale, e sull’unione delle forze produttrici l’Abruzzo in partenza per la 49esima edizione del Vinitaly: oltre 400 le etichette abruzzesi in esposizione alla fiera di Verona da domenica a mercoledì, e il Padiglione Abruzzo si arricchisce di uno spazio all’aperto per lo street food tipicamente verace.

Forte di un aumento del 10 % annuo per l’esportazione (120 milioni di euro fatturati all’estero nel 2013, 130 nel 2014), l’Abruzzo parte per il Vinitaly di Verona con l’obiettivo di “aggredire i mercati asiatici e americani, quelli più interessati all’enologia abruzzese”. Ma la missione lanciata dall’assessore regionale alle Politiche agricole Dino Pepe, a tre giorni dall’inaugurazione della fiera del vino più importante del Paese, è condivisa da un fronte unitario composto dalle unioni consorziate dei produttori. Consorzio tutela vini d’Abruzzo, Colline teramane, Consorzio tutela Tullum e Consorzio di tutela Ortona, porteranno la forza coesa dei produttori aggregati per far valere “la continuità di un territorio che produce vini dai trabocchi fino agli 800 metri di altitudine”, come sostiene Tonino Verna, presidente del Consorzio vini d’Abruzzo, rappresentante del 90% delle imprese enologiche della regione. “Il Montepulciano è il nostro ambasciatore nel mondo”, ribadisce Pepe; “Certo, è la nostra Ferrari”, concorda Verna, “ma abbiamo tante tipicità autoctone, come Pecorino e Cococciola, che stanno iniziando a farci riconoscere anche per i bianchi”.

Comunicazione ad alto impatto, con il lancio di campagne stampa nazionali sotto il logo “Montepulciano & Abruzzo”, e le grandi vetrine dei consorzi nei padiglioni del Vinitaly dovranno “trasformare il mercato europeo in quello domestico per l’Abruzzo”, sostiene ancora Verna, che martedì 24 marzo alle ore 11 ospiterà la presentazione della terza edizione del premio giornalistico Words of Wine, con il direttore delle Guide de L’Espresso, Enzo Vizzari, pronto a far parlare dei vini abruzzesi i più importanti opinion leader del settore a livello internazionale. “Sotto la bandiera dell’Abruzzo” lavorerà anche Enrico Cerulli, componente del Colline Teramane, a Verona con 20 produttori in uno stand da 350 metri quadri.  Ma saranno circa 200, con 450 etichette, le aziende abruzzesi che animeranno i 300 metri quadrati e gli eventi dell’Enoteca regionale.

E per la prima volta, ampio spazio anche alla gastronomia, con una tensostruttura, allestita dalla Regione all’esterno dei padiglioni, sotto il marchio Abruzzo Street Food: “Finalmente abbiamo portato quel cibo finora bandito dagli spazi interni della mostra, dove non si possono accendere braci e fuochi”, esulta Nicola D’Auria, presidente del Movimento turismo del vino. Abbinati alle degustazione con il tipico calice di vetro, chi passerà per l’expo veronese potrà assaggiare le prelibatezze più veraci della terra d’Abruzzo, tradizioni da tavola ormai sdoganate come più moderno streed food: dagli arrosticini alle pallotte ‘cacio e ove’, dagli anellini alla pecorara al panino con la porchetta, dalla stozza con la ventricina teramana alle braciole di cavallo di Guardiagrele, dalle corde di frate al parrozzo.