Pescara. Un programma d’interventi da presentare alla Regione Abruzzo, affinchè venga stilato un Piano regolatore sul lavoro e sull’utilizzo delle risorse dei Fondi Europei, già decurtati di oltre il 50% rispetto al 2007/2013. E’ quanto propongono i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Abruzzo, che questa mattina, in conferenza presso il ‘Caffè letterario’, hanno presentato una documentazione contenente i temi da affrontare durante il prossimo confronto con la Giunta regionale.
Sollecitare l’intervento della Giunta regionale, al fine di ricevere un riscontro da parte del Governo, è l’obiettivo dichiarato dai segretari generali dei sindacati abruzzesi, Gianni Di Cesare (Cgil), Maurizio Spina (Cisl) e Roberto Campo (Uil), che hanno presentato un bilancio occupazionale della regione Abruzzo, nel quale sono emerse diverse criticità.
Innanzitutto, manca un Piano occupazionale regionale, che indichi nello specifico da quali risorse attingere e su quali investimenti puntare per la creazione dei nuovi posti di lavoro preventivati dal presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, per questa legislatura. Il problema sussiste sia nell’ambito della produttività economica (in calo il settore industriale, manifatturiero e della valorizzazione del territorio), che in quello statale: quest’ultimo ha poi risentito degli effetti della legge di stabilità, che ha apportato tagli e trasferimenti dei dipendenti statali;
in Abruzzo, di fatto, manca un piano di riposizionamento del personale, soprattutto in ambito sanitario.
Inoltre, la dotazione di Fondi Europei del 2014/2020 destinata all’Abruzzo è stata tagliata di 312,7 milioni rispetto al ciclo 2007/2013, cosa che chiama in causa la necessità di presentare istanze al Governo; per poterlo fare, bisogna che le Regione si attivi a predisporre un resoconto della spesa dei fondi del 2007/2013 e, soprattutto, un bilancio dei fondi residui ancora disponibili e mobilitabili, al netto dei tagli.
A partire dalla prossima settimana, il presidente della Giunta regionale e gli assessori riceveranno da parte dei sindacati una richiesta d’incontro per rendere operativi i piani d’intervento proposti da Cgil, Cisl e Uil.