L’Aquila. “Ci sono timidi segnali di ripresa sul territorio che possono avere positivi risvolti per le imprese”. Lo ha detto il vicepresidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli, a margine della presentazione delle borse lavoro della Fondazione Carispaq.
“Il cambio dollaro/euro più favorevole dopo i provvedimenti della Bce – ha detto Lolli – sta aiutando le grandi imprese nella ripresa del mercato estero. E questo sta accadendo anche in Abruzzo, anche se rimane difficile il quadro generale delle vertenze occupazionali in atto. Ma è anche vero che ci sono degli indicatori che ci danno un’inversione di tendenza, in riferimento soprattutto all’export”.
A presentare l’iniziativa della Fondazione Carispaq, alla sua seconda edizione, c’erano il presidente Marco Fanfani e il vicepresidente Domenico Taglieri, che hanno annunciato per il prossimo 25 febbraio la pubblicazione del bando pubblico per 40 borse lavoro rivolte alle imprese private e agli enti pubblici per la richiesta di personale specializzato che verrà retribuito con risorse messe a disposizione dalla Fondazione.
Gli interessati potranno presentare le domande dal 2 marzo al 3 aprile, richiedendo profili professionali specifici in relazione alla propria attività. La commissione della Fondazione deciderà quale azienda o ente pubblico, in base alla specifica richiesta, potrà essere finanziato e successivamente sarà l’azienda stessa o l’ente designato ad indicare il giovane stagista da finanziare con la borsa lavoro.
Rispetto all’anno scorso nel bando sono state modificate alcune misure ritenute restrittive: le aziende che possono presentare domanda devono avere un minimo di 5 dipendenti, possono prorogare di 4 mesi la borsa lavoro dello stagista portando da 12 a 16 i mesi di occupazione e non ci sono limiti di età per i borsisti.
“E’ un’iniziativa importante – ha aggiunto il vicepresidente Lolli – perché permette alle piccole imprese di avere a disposizione personale altamente specializzato con possibilità di avviare percorsi innovativi e di ricerca, elementi che sono stati completamente trascurati in tutti questi anni dalle aziende abruzzesi“.