Rimborsopoli Abruzzo, tutti indagati anzi no: la lettera

Con la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Pescara in merito alla richiesta denominata “Rimborsopoli” si conclude nel modo peggiore una vicenda che ha letteralmente dell’incredibile.

 
Ricordiamo che, alla vigilia delle elezioni regionali abruzzesi del 2014, i sostituti procuratori della Procura della Repubblica di Pescara – Bellelli e Di Florio – avviarono un procedimento contro tutto o quasi il centrodestra seduto in Consiglio Regionale.

 
Dopo qualche giorno gli stessi Bellelli e Di Florio apparirono seduti in platea nella convention organizzata dal candidato Governatore del centrosinistra, Luciano D’Alfonso, mentre il loro ex (in quanto pensionato) Procuratore Capo, NicolaTrifuoggi, affiancava sul palco lo stesso D’Alfonso.

 
La notizia è che per ben 15 dei 24 indagati in origine la stessa Procura ha richiesto l’archiviazione, mentre per 7 era già stato disposto lo stralcio per ragioni di competenza territoriale.

 
In altre parole, tutto il polverone sollevato dai due Pm “supporter” del Presidente D’Alfonso si è concluso in una bolla di sapone.
Ancora una volta, dunque, la magistratura pescarese entra a gamba tesa sulla politica regionale, contribuendo a determinare gli esiti della contesa elettorale.

 
Poco importa se dopo qualche anno le accuse si rivelano infondate e gli indagati nemmeno portati a processo. E’ così che una piccola Regione del centro Italia diventa specchio fedele di un Paese allo sbando, schiacciato nella morsa micidiale rappresentata da una magistratura debordante e una politica inconcludente e incapace di reagire.

Alessio Di Carlo (Giunta Radicali Italiani)

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