Venezia. Le Regioni compenseranno il taglio di trasferimenti da parte di Roma con aumenti delle addizionali Irpef, colpendo soprattutto i redditi maggiori. A stimarlo è la Cgia di Mestre, secondo cui, nonostante fino ad ora soltanto 5 Regioni abbiano modificato le addizionali, si intravede questa tendenza.
Ad agire sulle aliquote Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Liguria ed Abruzzo: secondo la ricerca dell’associazione, in linea generale, gli incrementi di imposta scatteranno per i redditi con più di 40.000 euro e, ad esclusione della Lombardia, dove fino ai 100mila euro, non si avvertiranno differenze.
“Al netto degli obblighi di legge che hanno imposto ad alcuni governatori la modifica delle aliquote e anche degli scaglioni di reddito dell’addizionale regionale Irpef – segnala il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi – l’inasprimento dell’imposizione è legato anche al taglio dei trasferimenti deciso con l’ultima legge di Stabilità. Nel 2015, infatti, le Regioni a statuto ordinario subiranno una riduzione delle risorse erogate dallo Stato centrale di 3,5 miliardi di euro che, in parte, sarà compensata dall’aumento delle tasse locali”.
Nonostante siano solo 5 le Regioni interessate dal monitoraggio, segnala la Cgia, il campione è comunque significativo perchè il numero dei contribuenti Irpef presenti in questi 5 territori è pari al 41,4 per cento del totale nazionale.