Lo scorso 7 febbraio è stato il safer internet day, ovvero la giornata mondiale dedicata all’uso positivo di internet. È stato stilato un decalogo per aiutare gli studenti a usare con maggiore consapevolezza la rete e scongiurare così rischi e pericoli. Ecco i dieci consigli per navigare sicuri.
Il primo passo è adottare password alfanumeriche complesse. Quelle semplificate possono compromettere la sicurezza dei tuoi dispositivi informatici. Le password più diffuse, e dunque meno sicure, in Italia sono: 123456; 12345678; password; ciao, juventus e napoli. Per decifrarle un hacker ci mette meno di un secondo.
Password e codici di accesso non vanno condivisi con nessuno. Il foglietto giallo attaccato sotto il monitor o nel primo cassetto della scrivania non è una buona idea. Ricordati che, a causa di una banale distrazione, corri il rischio di diventare vittima di truffe online o degli hacker.
Prenditi il tuo tempo. Prima di rilanciare un contenuto, prima di mettere un like o un cuore, prima di pubblicare un selfie o postare un video rifletti bene e poniti una domanda: vale davvero la pena? Prendersi del tempo per pensare alle conseguenze è sempre una buona idea.
Ricorda che in rete e sui social tutto è pubblico, anche quello che può sembrare privato. I contenuti online hanno una viralità difficilmente prevedibile. Quindi stai attento a ciò che decidi di condividere.
Non rispondere in modo impulsivo. Parla, scrivi, chatta, ma con consapevolezza. Le parole hanno un peso. Scegli di interagire in modo tale da evitare di alimentare tutto questo. E’ importante riflettere sull’effetto che può avere su chi legge quello che stiamo per pubblicare.
In rete le fake news si moltiplicano su siti poco affidabili, presentati con video coinvolgenti e con titoli acchiappaclic, rilanciati spesso inconsapevolmente da profili di amici e conoscenti. Interrogati sempre sulle fonti da cui apprendi una notizia e prima di dare credito a quello che leggi verifica su un altro sito, meglio se su un quotidiano di informazione.
Diventa anche tu un influencer delle buone pratiche e spiega a tua mamma o al tuo papà, ai nonni e agli amici le opportunità di internet, ma anche i rischi connessi. Si parla spesso di gap digitale fra generazioni: se ritieni di saperne di più dei tuoi genitori o nonni, mettili in guardia. Idem con i vostri amici più ingenui di te che potrebbero essere vittime inconsapevoli di cyber bullismo, sexting, stalking o revenge porn.
Diffida sempre di chi ti chiede di fornire informazioni personali, dati finanziari, password e codici di accesso: anche se si presenta con una persona che conosci o come la tua banca. Anche i tuoi contatti più stretti, quindi, senza volerlo, possono diventare diffusori consapevoli o inconsapevoli di malware. Spesso sono a loro volta vittime di furto di identità. È proprio così che vengono messe a segno le truffe cibernetiche, che possono avvenire via email (il cosiddetto «phishing»), via messaggio («smishing») o tramite telefono («vishing»). Controllare bene l’indirizzo del mittente di una email è una buona tecnica di difesa e anche passare il mouse o il dito sul link al quale ci suggeriscono di collegarci può rivelare il vero indirizzo di destinazione che possiamo riconoscere come falso. Se poi si tratta dell’indirizzo mail di un amico, puoi accertarti della sua identità per telefono ed eventualmente informarlo che qualcuno ne è entrato in possesso. Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.
Chiedi aiuto a chi ne sa più di te se pensi di trovarti in una situazione di rischio a causa delle interazioni in rete. Nei casi più complicati, quando ci si trova di fronte a veri e propri reati (cyberbullismo, pedopornografia, revenge porn, stalking), è bene rivolgersi alla polizia postale: vai su Commissariatodips.it e mettiti in contatto con gli operatori. Reagire direttamente, online o anche di persona, non è sempre una buona idea anche perché non sempre sappiamo chi c’è dall’altra parte.
Aggiorna i tuoi dispositivi per diminuire il rischio di prendere virus o malware e tieniti aggiornato sui rischi della rete. Impara ad essere prudente, a non fidarti ciecamente dei link condivisi e a ragionare prima di cliccare.
Avv. Luca Iadecola
Consulente privacy, Dpo