Venezia (4-3-1-2): Lezzerini; Mazzocchi, Modolo, Ceccaroni, Molinaro (75′ Bjarkason) ; Vacca (66′ Crnigoj), Fiordilino (83′ Rossi), Maleh; Aramu (75′ Marino); Jhonsen, Forte (66′ Karlsson) Panchina: Carotenuto, Felicioli, Ferrarini, St. Clair, Svoboda, Serena, Taugourdeau, Di Mariano, Capello. Allenatore: Paolo Zanetti
Pescara (4-3-2-1): Fiorillo; Balzano (46′ Ventola), Drudi, Bocchetti, Nzita (56′ Masciangelo); Omeonga, Diambo (66′ Busellato ); Galano (66′ Belloni), Riccardi (46′ Bocic); Capone. In panchina. Alastra, Radaelli, Scognamiglio, Jaroszynski, Guth, Valdifiori, Fernandes, Arlotti. Allenatore: Massimo Oddo.
Reti: 45′ Aramu, 47′ Forte, 80′ Maleh
Arbitro: Lorenzo Maggioni di Lecco (Mokhtar-Massara/Amabile)
Espulso: Nzita
Ammoniti: Diambo, Molinaro, Nzita, Vacca, Omeonga
Nel turno infrasettimanale, il Pescara cerca la prima vittoria a Venezia e Oddo è già alla prima verifica della stabilità del proprio posto in panchina, seppur costretto a cambiare mezza squadra causa indisponibili: Riccardi titolare con Galano, alle spalle di Capone; esordio per Nzita e Diambo, con il ritorno di Balzano dopo mesi di stop. I lagunari piazzano in avanti Forte e Jhonsen, con Aramu in regia.
I padroni di casa vanno in porta già al 1′: buco difensivo sul lancio lungo per Jhonsen che entra in area dalla sinistra, cerca il destro a girare su Fiorillo dai 10 metri ma manca il palo di pochisismo. Il Pescara non si lascia intimorire e risponde grintoso, ma di ordine in campo se ne vede poco nella prima parte. Il Venezia si rifà pericoloso al 24′ con Aramu che dalla bandierina cerca direttamente l’incrocio dei pali: Fiorillo deve volare per pararla. Il Pescara cerca di reagiore in contropiede con Galano al 35′, ma la sua fuga per vie centrali si spegne all’ingresso dell’area. Sul rovescio di fronte, il Venezia si divora un’altro goal: Vacca innesca Mazzocchi che la porta fin dentro l’area piccola e mette il traversone basso al centro, dove Aramu arriva in scivolata tardando di un istante alla deviazione fatale. La partita si accende e, dall’altra parte, Capone inventa di tacco per Diambo che spara col mancino secco da posizione defilata, ma Lezzerini devia in tuffo sul fondo. Sugli sviluppi del corner, Galano taglia il tiro-cross all’angolino basso che taglia tutta l’area a filo d’erba ed esce a fil di palo senza trovare nessun rimorchio. L’onda crescente del ritmo partita si ingrange allo scadere del primo tempo: Mazzocchi disegna l’arcobaleno in diagonale dal limite, Jhonsen scappa a Balzano e si tuffa di testa per fare da torre dalla linea di fondo, Aramu passa nel vuoto lasciato dalla difesa e mette in rete il tap-in sul secondo palo. 1-0 e intervallo.
Oddo torna in campo con Bocic e Ventola al posto dei deludenti Riccardi e Balzano. Zanetti non cambia niente e fa bene, perché dopo 2 minuti raddoppia: respinta corta della difesa su rimessa laterale, Vacca la ributta dentro, Maleh è in traiettoria e la blocca a centro area ma trova Forte pronto a spararla in rete. 2-0. Pescara a terra, il Venezia affonda il colpo di grazia al 52′ e lo manca 2 volte: Forte sfonda ancora e va alla conclusione da 2 metri, Fiorillo respinge con un piede, Jhonsen accorre prima di tutti a ribadire ma centra in pieno la traversa a porta vuota. Oddo chiede aiuto anche a Masciangelo per ribaltare la partita, ma è Fiorillo a salvare il tracollo anticipato al 58′: cavalcata furiosa di Mazzocchi sulla fascia destra e palla tesa in mezzo per l’inzuccata di Vacca, ma il portiere adriatico prima vola per sventare e poi si fionda a terra per evitare il nuovo tentativo di “rapina” di Jhonsen. Le speranza di ribaltone si spengono definitivamente al 73′: Nzita si becca il secondo giallo per un fallo ingenuo su Aramu a centrocampo e il Delfino rimane in 10. Il match si chiude all’80’: Mazzocchi scappa ancora sulla destra per il cross dal fondo, nel mucchio i biancazzurri sbandano, Bocchetti la spizza soltanto e Maleh trova la deviazione sottoporta. 3-0. I padroni di casa non si accontentano e cercano il poker: bomba da fuori di Johnsen, palo interno, Crnigoj ribadisce al volo ma Fiorillo è ancora miracoloso. Il quarto goal è solo questione di minuti e arriva al 92′ con Karllson: cross e controcross in area, difesa ancora ingessata e colpo di testa facilissimo da distanza zero. 4-0 e triplice fischio.
Il Delfino affonda nella laguna veneta e, al di la degli alibi da infermeria, la prospettiva di miglioramento per la squadra di Oddo sembra davvero brutta.