Come diventare un comune virtuoso: l’intervento

Un comune può diventare virtuoso quando concretamente avvia progetti di risparmio energetico, di mobilità sostenibile, quando fa degli acquisti verdi, quando viene tutelata la qualità della vita, il paesaggio.

 

 

Le amministrazioni comunali devono dare l’esempio in merito alla riduzione dei consumi energetici per l’illuminazione pubblica e degli edifici comunali con lampadine a basso consumo, con i pannelli solari per il riscaldamento dell’acqua ed anche per l’energia elettrica. Il comune di Padova, per esempio ha avviato un piano per migliorare l’efficienza energetica in quattro settori: illuminazione pubblica, impianti semaforici, patrimonio edilizio del comune, parco degli automezzi comunali. A pieno regime il piano di ristrutturazione energetica permetterà un risparmio di oltre 4 milioni di euro sulla “bolletta energetica” comunale, riducendo contemporaneamente le emissioni di inquinanti in atmosfera.”

A tale proposito (leggiamo dal sito www.comunivirtuosi.com), i Comuni virtuosi sono soliti trattare il tema della riconversione ecologica della produzione e dell’economia di un territorio. Riconversione che andrebbe a garantire buona occupazione. Non solo. Andrebbe finalmente a crearne di nuova. Per fare questo occorrono investimenti. Infatti, solo per fare un esempio, servono investimenti nell’ambito della gestione dei rifiuti solidi urbani per creare una seria e capillare industria del riciclo, del recupero e del riuso dei materiali. Per non parlare poi dei processi di riconversione energetica degli edifici e degli impianti, finalizzati al risparmio energetico e alla diffusione dell’autoproduzione di energia pulita e rinnovabile, e della promozione di un nuovo modello per la mobilità sostenibile: trasporto pubblico integrato, car sharing, bike sharing, car pooling, piedibus, scelta di carburanti alternativi al petrolio e meno inquinanti, sempre nel rispetto delle produzioni agricole locali.”

Non vediamo in questo sito i comuni del teramano. Allora c’è da chiedersi se i comuni della provincia di Teramo sono interessati o meno a diventare virtuosi o meglio se la politica nei fatti è interessata ad uscire dalle fonti energetiche petrolifere.

Michele Ferrante

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