I mass – media tendono spesso in maniera strumentale e pretestuosa a dipingere il fenomeno degli ultras come il male assoluto del calcio moderno, un mondo dove fra corrotti, venduti e mercenari, in realtà i ragazzi delle curve sono fra i pochi che spinti unicamente dalla loro fede per i colori della loro squadra del cuore, portano avanti valori positivi come la fratellanza, la solidarietà e l’amore per la propria città.
Esempio a cui tutti i viziati del pallone e le menti annichilite dalle vite virtuali dei social network dovrebbero specchiarsi.
A tal proposito, pubblichiamo oggi in anteprima la lettera della signora Barbara D’Elia, residente al Villaggio Celdit di Chieti Scalo, sorella di Alfredo D’Elia, l’ultras nero – verde degli Irriducibili ’89, tragicamente scomparso a soli trentanni ormai dieci anni fa.
Barbara ci scrive questa lettera in redazione per ringraziare i tifosi della Curva Volpi che ancora una volta, in occasione dell’anniversario della morte del caro fratello Alfredo, hanno deciso di onorare la sua memoria durante la prossima partita casalinga del Chieti in programma domenica 9 Febbraio 2014 allo Stadio “Guido Angelini” contro l’Arzanese.
Cari Ragazzi della Curva “Volpi”, amici di Alfredo,
vi scrivo la presente per ringraziarVi del gesto di affetto che ancora una volta dimostrate nei confronti del mio Alfredo.Sono ormai dieci anni che il mio caro fratello è tragicamente scomparso nel fiore della sua giovinezza e la mia famiglia è vissuta nel dolore per la sua prematura scomparsa e nel ricordo della sua bella persona che anche grazie a Voi siamo riusciti a onorare e a tenere in vita nel corso di questi lunghi anni.Sono veramente commossa e lusingata per l’iniziativa che mi avete comunicato di voler fare in suo onore domenica prossima allo Stadio “G.Angelini” in occasione della partita Chieti – Arzanese.Amici e compagni di mille trasferte di Alfredo: Nicola, Marco, Rocco, Stefano, Pierpaolo, Francesco e tanti altri, colorate ancora una volta, come ogni domenica, il cielo di neroverde con le vostre bandiere, e lanciate i Vostri cori di incitamento, affinché anche lui nell’angolo del cielo dove ora vive, possa sentire l’affetto che tutta la Curva vuole dimostrargli.Spesso a torto gli organi d’informazione per beceri interessi economici diversi da quelli della collettività mirano a dipingere il fenomeno ultras come qualcosa di negativo e criminale, ma in realtà, i ragazzi delle curve spesso sono gli unici portatori, in un mondo corrotto di mercenari e prezzolati, dei pochi sani valori che ancora ci sono nel calcio quali la fratellanza, la solidarietà, la lealtà e la fedeltà.Ragazzi, vi ringrazio veramente di cuore e spero di poterVi abbracciare tutti, anche solo simbolicamente, domenica prossima allo Stadio, in particolar modo i diffidati che soffrono per non poter stare vicino alla loro squadra del cuore, ma che sono sempre stati accanto alla nostra famiglia.
Barbara D’Elia
Tratto da www.censorinoteatino.blogspot.it