Come scegliere la crema solare

abbronzataIl sole mette allegria e trascorrere una giornata all’aria aperta sotto i suoi raggi ci migliora l’umore e ci rigenera. Non bisogna però dimenticare che prenderne troppo fa male, perché non solo rovina l’epidermide ma, cosa ancor più importante, può essere un fattore scatenante dei tumori della pelle. Quindi il consiglio è: sole sì, ma con cautela.

Regola d’oro: non esporsi mai ai raggi del sole senza essersi prima spalmati una crema solare.

In commercio però se ne trovano, tante, forse persino troppe e orientarsi è difficile.

Per venirne a capo occorre anzitutto tenere presente qual è il proprio fototipo e in che zona si va.

Il tipo di fototipo a cui si appartiene dipende principalmente dal nostro tipo di pelle e poi, in seconda istanza, da che colore sono i nostri occhi e i nostri capelli naturali.

Sostanzialmente i fototipi sono 4: al fototipo 1 appartengono le persone con pelli molto chiare, che si arrossano molto facilmente, con occhi chiari, con lentiggini o efelidi e con capelli naturalmente rossi o naturalmente biondo chiaro; coloro che hanno la carnagione chiara e i capelli biondo cenere o castano chiaro e che si scottano alla prima esposizione solare appartengono al fototipo 2; chi ha un colorito medio, è meno soggetto alle scottature ed ha i capelli biondo scuro o castani e gli occhi scuri, appartiene al fototipo 3, mentre le carnagioni olivastre con capelli dal castano scuro al nero egli occhi marrone scuro o neri, appartengono al fototipo 4.

Il fototipo 3 è quello più comune in Italia.

A qualunque fototipo apparteniate non dovete esporvi al sole senza alcuni accorgimenti: spalmare una crema solare e non rimanere ore ed ore sotto i raggi diretti.

La Commissione Europea ha emesso alcune raccomandazioni, proprio perché un’esposizione sconsiderata ai raggi solari è dannosa e per legge è obbligatorio che tutte le creme e gli olii solari siano forniti di un’etichettatura che indichi il fattore di protezione offerta dal prodotto.

Le categorie sono 4 e si differenziano in base all’indice di protezione ai raggi UVB (che sono quelli che agiscono direttamente sull’epidermide):

protezione bassa: l’etichettatura presenta i numeri 6-10:

protezione media: l’etichettatura presenta i numeri 15-25;

protezione alta: l’etichettatura presenta i numeri 30-50

protezione molto alta: l’etichettatura presenta il numero 50+

Più la vostra pelle è chiara, maggiore dovrà essere il fattore di protezione della crema che sceglierete.

La crema solare va applicata più volte nell’arco della giornata e se siete al mare,o in luoghi in cui fate il bagno, dovete ricordarvi di riapplicarla ogni volta che uscite dall’acqua.

Se non avete già una marca di crema che conoscete e di cui vi fidate è meglio che vi rivolgiate al vostro farmacista di fiducia piuttosto che acquistare a casaccio nei supermercati o nelle profumerie.

Per il viso è meglio utilizzare una crema fluida specifica, poco grassa, e con un fattore di protezione più alto rispetto a quello della crema che sceglierete per il corpo, perché è meglio abbronzarsi il volto più lentamente ma in modo intelligente piuttosto che ustionarsi la pelle con conseguenze poco piacevoli (come l’aumento delle rughe) o addirittura disastrose (formazione di melanomi).

In montagna o ai tropici qualunque sia il vostro fototipo dovete iniziare spalmandovi una crema con fattore protettivo molto alto perché in entrambi i casi il riverbero (della neve o dell’acqua) è molto forte.

Quando si è già abbronzati è consigliabile continuare comunque a proteggere la pelle con una crema -magari con fattore di protezione basso- e i dermatologi consigliano anche di spalmare un buon doposole, la sera, dopo la doccia, sulla pelle ancora umida.

Ricordate comunque che prendere una giusta dose di sole fa bene alla pelle e alle ossa, ma un’abbronzatura eccessiva è sconsigliata per due motivi: il primo e più importante è che gli studi hanno dimostrato che i raggi solari in dose massiccia sono estremamente dannosi alla salute, il secondo è che essere troppo abbronzati fa un po’ cafone.

 

Monica Cillario

 


Impostazioni privacy