Nella nostra provincia opera un sindacato della scuola pubblica i cui vertici locali impiegano il loro tempo a sporgere denunce contro i dirigenti scolastici, considerati dei veri fuorilegge da perseguitare, ricorrendo non solo alla magistratura del lavoro ma anche a quella penale, inoltrando esposti al ministero e indicendo assemblee le più inutili e pretestuose.
Sta di fatto che tre apprezzatissimi dirigenti di istituti scolastici della nostra costa di cause intentate da questo sindacato ne hanno affrontate almeno 17, senza contare rimostranze varie e azioni di disturbo nei confronti del loro lavoro. Chissà poi quale sarà la mole del contenzioso messa su nell’intera provincia!
Sta di fatto poi che, oltre ai suoi bravi lavoratori della conoscenza iscritti, questo sindacato attrae naturalmente quei pochi e noti lavativi che cercano così di assicurarsi quella improbabile tutela in caso di possibili controversie col dirigente.
Sistematicamente però tutte le denunce non giungono mai a buon esito, non solo per la correttezza dell’operato dei dirigenti scolastici convenuti in giudizio, ma soprattutto per l’infondatezza e l’inconsistenza delle accuse mosse e formalizzate da un avvocato che, per amor di sè e per la propria credibilità professionale, dovrebbe rinunciare a questi strampalati mandati.
Tutto questo però capita solo a Teramo.
Pasquale Bruno Avolio