“A Teramo – spiega Pepe – il cambiamento è stato più evidente in quanto, solo in tale provincia, i tesserini erano rilasciati direttamente dai Comuni su delega degli uffici provinciali. Anche quest’anno la Regione aveva chiesto ai Comuni una collaborazione per l’adempimento, ma non essendo stata riscontrata tale disponibilità, la Regione ha potuto mettere a disposizione dei cacciatori solo le proprie sedi istituzionali. Per quanto riguarda la consegna dei tesserini di abbattimento, non c’è alcun inadempimento regionale: sono una specifica competenza degli Atc che vi debbono provvedere direttamente. Sono state lamentate presunte lungaggini per la mancata apposizione del timbro di ammissione sui tesserini venatori. In merito occorre fare chiarezza: la legge prevede che entro il primo aprile i cacciatori presentino istanza di ammissione all’Atc e che entro il primo giugno gli Atc inviino improrogabilmente alla Regione gli elenchi dei nominativi dei cacciatori ammessi. Quando i cacciatori per vari motivi non sono inclusi negli elenchi già trasmessi, la Regione è impossibilitata ad apporre i timbri della ammissione sul tesserino in fase di rilascio. Ne consegue che il cacciatore deve tornare più volte allo sportello. Si potrebbe ovviare a ciò semplicemente attraverso la tempestiva comunicazione da parte degli Ambiti alla Regione delle ulteriori ammissioni disposte”.
“Circa la polemica sulla compilazione della ‘scheda del cacciatore’ – continua Pepe – occorre chiarire che si tratta di un documento predisposto al fine di acquisire le informazioni necessarie per la corretta gestione dell’archivio dei cacciatori abruzzesi previsto all’art. 19 comma 5 della legge 10/2004. Tale scheda ha anche l’obiettivo di rendere possibile, per il futuro, l’informatizzazione dei rapporti con l’utenza; peraltro i dati richiesti sono quelli che comunemente vanno forniti in qualunque istanza rivolta ad una pubblica amministrazione. Infine relativamente all’ultima polemica sollevata dagli Atc Teramani sulle eventuali criticità del controllo dei cinghiali, differentemente da quanto affermato, la Regione ha già messo in atto un nuovo calendario degli interventi di abbattimento dei cinghiali che esclude ogni sovrapposizione con le attività di addestramento cani, attività quest’ultima che quindi può essere esercitata dai cacciatori in piena libertà e sicurezza. Per quanto riguarda invece le azioni di abbattimento notturne – conclude l’assessore – pienamente legittima e sulla quale anche l’Ispra si è espressa favorevolmente, questa viene coordinata dalla Polizia Provinciale con fari ed in massima sicurezza dell’incolumità pubblica. Il controllo non va confuso con la caccia ed è una attività estremamente utile e che sta dando buoni risultati con una significativa riduzione degli eventi e delle richieste di risarcimento e non può essere interrotta proprio nel mese di settembre, quando i danni dei cinghiali si stanno concentrando sui vigneti e sul mais, ormai prossimi al raccolto. Si ricorda, infine, che il passaggio della funzione dalle Province alla Regione sta richiedendo un impegno notevolissimo e si richiede, pertanto, un atteggiamento collaborativo nell’interesse di tutti gli utenti”.