Sulmona. ‘Mamma mia che polverone, chi se lo immaginava?’. E’ lo stupore di Daniela Ortolano, una delle ragazze della Fonderia Abruzzo finite nella polemica degli ombrelli con i quali hanno riparato politici e esperti, tutti uomini, durante il convegno a Sulmona.
La 29enne, in una intervista al Corriere della Sera, spiega: ‘Noi siamo tutte volontarie e non siamo pagate, lo facciamo per passione. Davamo una mano già al tempo del comitato elettorale al Governatore D’Alfonso, con lui negli anni è nato un rapporto di amicizia e di stima. Insomma, quando ha iniziato a piovere non abbiamo pensato minimamente che si potesse scatenare un pandemonio simile. Nessuno ci ha ordinato di farlo’.
La Fonderia Abruzzo è stato un evento organizzato dalla Regione Abruzzo il cui costo è di circa 50mila euro, ed è stato affidato ad una società privata che si è servita, dice Daniela Ortolano, ‘di uno staff di 35 giovani e 23 donne’.
‘Ora non mi sento umiliata – racconta Daniela – In fondo non ho fatto niente di male’. Tra le ragazze sul palco con l’ombrello anche la figlia di D’Alfonso.
‘Abbiamo pensato di intervenire – conclude la Ortolano – perché il palco non aveva la copertura e tutti i relatori avevano le mani già impegnate con fogli, penne e microfoni’.