Teramo. ‘Quanto vale l’economia che gira intorno al mondo della bicicletta nell’Unione europea? La risposta è 513 miliardi di euro, ben mille euro per ogni cittadino europeo. Le stime sono del rapporto Eu Cycling economy (economia europea della bicicletta) presentato a Bruxelles dalla Federazione cicilistica europea (Ecf) di cui fa parte l’italiana Fiab.
Di questi 191 miliardi di euro sono legati alla salute dei cittadini, 131 alla qualità degli spazi e del tempo vissuto, 63 miliardi di indotto diretto per l’economia, 50 che riguardano gli affari sociali, 30 collegati direttamente alla mobilità, 20 inerenti tecnologia e design, l’ambiente ne guadagna per 15,5 miliardi di euro, ben 10 favoriscono l’integrazione culturale e infine 3 per energia e risorse.
Altri studi, nonchè esperienze concrete, dimostrano che per ogni euro speso in piste ciclabili ne tornano indietro almeno 5 in benefici diretti (se parliamo di cicloturismo) e circa 70 per quanto riguarda la salute dei cittadini, la decongestione del traffico, la tutela ambientale, la qualità dell’ambiente urbano e della vita, ecc.
In soldoni, quindi, i 40 milioni di euro che il Governatore della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, ha dichiarato di voler stornare dai fondi che il Masterplan Abruzzo destina alla rete ciclistica regionale (su un totale di 61 milioni), costeranno alla collettività abruzzese quasi tre miliardi di euro di benefici, diretti e diretti, persi, e questo per ogni anno e per gli anni a venire.
Il tutto a favore della manutenzione della rete viabile provinciale, che necessita sicuramente di opere urgenti, ma con fondi che possono, sicuramente, essere reperiti altrove, anche da altri capitoli dello stesso Masterplan, che è prodigo di nuove infrastrutture, spesso non necessarie o ampiamente differibili.
Tra l’altro lo sviluppo della mobilità ciclistica è uno degli elementi che potrebbe migliorare lo stato della rete stradale regionale, diminuendo l’uso dell’automobile e, quindi, lo stato di usura delle nostre strade comunali, provinciali e statali.
Quindi un appello al Governatore: ripensaci. L’Abruzzo, in Italia, iniziava ad essere conosciuto come la regione più bike friendly… non vorremmo che, adesso, si pensasse il contrario’, si legge in una nota del CCiClAT – Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano.