La Regione è assente nella vicenda Cirsu. A dirlo è Cesare D’Alessandro, consigliere regionale dell’Idv, che con un comunicato stampa torna a chiedere uno sforzo da parte dei vertici abruzzesi per salvaguardare i 130 operai del polo di Grasciano.
“Quando c’è più bisogno di Chiodi e Di Dalmazio (governatore regionale il primo e assessore all’Ambiente il secondo, ndr) è come se fossero scomparsi”, afferma l’ex sindaco di Notaresco. Secondo D’Alessandro la Regione dovrebbe sostenere “lo sforzo del Cirsu affinchè si vada a gara al più presto con la discarica pubblica”, intervenire per garantire il rilancio del polo teconologico e per salvaguardare gli operai l’azienda aggiudicataria dovrebbe riassumere tutti i 130 lavoratori attualmente della Sogesa.
“Se poi qualcuno crede di poter speculare sulla pelle dei lavoratori Sogesa cercando le condizioni per un affidamento ai soliti noti – continua D’Alessandro – noi ci batteremo contro queste manovre che sono solo raggiro e non staremo a guardare i ladri che rubano con le guardie che fanno finta di niente”.
Intanto è stata fumata nera per l’assemblea dell’AdA che si è svolta ieri mattina a Teramo. Un difetto di notifica dei documenti al sindaco di Teramo Maurizio Brucchi ha fatto rimandare ogni discussione alla settimana prossima. Sul tavolo ci sarà sempre il parere del Garante della concorrenza che un mese fa ha disarticolato i contratti del circuito Cirsu e ha chiesto all’Autorità d’Ambito di intervenire come d’altronde prevede la legge. La situazione rimane delicata, visto che l’AdA, al momento senza alcuna struttura nè personale, si vedrebbe investita di una questione molto complessa sia dal punto di vista economico, visto che in ballo ci sono appalti da decine di milioni di euro, che politico. La sensazione è che ormai a pochi giorni dalle amministrative del 15 e 16 maggio tutti vogliano aspettare. E in una sorta di stranissimo limbo è anche il polo di Grasciano. Nel Cirsu andranno al voto pesi massimi come Roseto e Bellante, e una conferma del centrosinistra o un’affermazione del centrodestra potrebbe far cambiare molte cose. Anche qui la sensazione, o forse l’ordine di scuderia, è di aspettare. Un’attesa che vede i 130 operai del polo praticamente costretti a non fare nulla, visti gli impianti inutilizzati, assolutamente ignari di quale potrà essere il loro futuro lavorativo. Ad oggi solo Giulianova ha riaffidato, seppur con un’ordinanza, il servizio a Sogesa, mentre Roseto, Bellante, Notaresco e Mosciano continuano ad essere puliti dalla partecipata del Cirsu senza nulla di scritto. Morro D’Oro rimane dunque l’unico comune ad essere uscito, nei fatti, dal Cirsu. E proprio sulla questione vi è la risposta del sindaco del comune, Mario De Sanctis, all’ad di Sogesa Gianni Marchetti che nei giorni scorsi lo aveva accusato di voler screditare la società. “Tutti i sindaci del comuni soci hanno effettuato indagini di mercato”, dice De Sanctis, e il capitolato del comune di Morro D’Oro si basava sui servizi che Sogesa avrebbe dovuto svolgere. Inoltre la richiesta di Sogesa era condizionata a garanzie che i comuni dovevano offrire per i debiti maturati. “Da quanto esposto si evince chiaramente che Marchetti non era interessato a continuare lo svolgimento del servizio in essere in tutti o in parte dei comuni”, conclude De Sanctis.