L’ultimo scandalo nel quale è coinvolto il governo italiano e per il quale il ministro Guidi si è dimesso dimostra per l’ennesima volta che i politici sono – come sostenne il grande poeta del novecento Ezra Pound – i “camerieri dei banchieri”.
Vi chiederete: ma questa volta cosa c’entrano i banchieri? Quando si citano i banchieri in casi analoghi al presente, il riferimento è a quelli della grande finanza che detengono incostituzionalmente il potere di battere moneta dal nulla e che, con tale potere, determinano ingiustamente l’indebitamento degli stati e di tutti i popoli. Sono loro i veri governanti degli stati mentre i politici si limitano a eseguire gli ordini da questi impartiti.
Il teorema che spiega la connessione logica tra lo scandalo odierno e l’attività dei banchieri è il seguente:
– i banchieri privati avendo la possibilità esclusiva di battere moneta detengono un’enorme ed incommensurabile quantità di denaro;
– per continuare a tenere in piedi questa sorta di truffa pseudo-legalizzata, i banchieri, con il denaro che per loro non ha nessun costo di produzione, possono alimentare l’illegalità, la corruzione, possono finanziare partiti politici, possono determinare la vita o la morte di qualunque attività lavorativa e altro;