Giulianova, settimana corta: Lettera aperta e, considerata la fretta di tanti, ormai datata di un genitore

Giulianova. Riceviamo e pubblichiamo una nuova lettera aperta di un genitore di un alunno dell’Istituto Comprensivo Giulianova 1 sull’imminente e chiacchierata istituzione della settimana corta.

Una riflessione sulle modalità del cambiamento dell’orario e sui presunti(?) miglioramenti didattici apportati dalla settimana corta.

Partirà lunedì 8 febbraio la cosiddetta “settimana corta” senza niente di scritto nei documenti ufficiali sulle motivazioni pedagogiche, didattiche o, più semplicemente, di crescita dei bambini.

I genitori sono sempre stati lasciati soli e il “dibattito”, non poteva essere altrimenti, si è spostato sugli organi di informazione, ma senza nessuna proposta utile al confronto avanzata dall’Istituzione scolastica. A meno che non si voglia tener conto di una “tabelluccia” oraria elaborata da un “gruppo di lavoro” il 17/06/2015.
Va anche ricordato che nel mese di ottobre sparirono prima i verbali degli ultimi Consigli di Istituto dal sito web e, dopo pochi giorni, il sito stesso. E’ ricomparso il 4/01, ma è ancora completamente vuoto.
Ho inviato numerose mail (alcune anche certificate) ai Direttori degli Uffici Scolastici provinciale e regionale e alla Dirigente. Mai nessuna risposta.
Ci sarebbe ancora tanto da raccontare da tanti altri genitori. Io devo fermarmi.
I giudizi dei genitori, anche se tutti di buon senso, si avventurano in territori dove, inevitabilmente, ognuno può dire tutto e il contrario di tutto. E’ anche giusto che sia così! Da quali basi, in fondo, potrebbero partire? Esiste qualche “pezza d’appoggio” scritta?
Chi ricomporrà la gravissima frattura che si è creata tra genitori favorevoli e genitori contrari? E poi: veramente qualcuno pensa che proprio tra quest’ultimi devono essere ricercate delle responsabilità per la situazione che si è creata?
Con quali strumenti sarà possibile raccogliere le macerie? Non tocca sicuramente a noi genitori; così come non tocca a noi dire quali sono i vantaggi e gli svantaggi della cosiddetta “settimana corta”. Possiamo esprimere un parere (se consultati), ma resta un compito dei professionisti che, direttamente o indirettamente, si occupano dei nostri figli.
Forse sarebbe bastato aprire alcuni siti web di scuole a noi limitrofe (tanto citate nel “chiacchiericcio”) per provare a vedere come tali processi di cambiamento possono essere condivisi, con o senza sondaggi, per evitare disastri.
Continuo a pensare che sia un mio diritto conoscere le ragioni del cambiamento; non dal “chiacchiericcio” (ben detto!), bensì da voci più autorevoli.

lettera firmata

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