Pac-Man, il mangia panini, spegne 30 candeline. Ricorre, infatti, oggi l’anniversario della nascita del famoso video game realizzato dalla Namco nel 1980, in cui una sfera gialla deve mangiare tutti i puntini presenti lungo il percorso, facendo attenzione a non incontrare i piccoli fantasmini nemici.
Comparso per la prima volta nelle sale giochi, Pac Man conquistò da subito l’interesse dei ragazzi, tanto da spingere la Namco a pubblicare via via diverse versioni per computer e consolle.
Nell’immaginario comune, Pac-Man rappresenta senza dubbio il video gioco per eccellenza, tanto che la sua icona, utilizzata per anni come mascotte dalla stessa Namco, è spesso usata anche per rappresentare il concetto generale di video gioco.
Sembra che a far immaginare al suo ideatore il simpatico mangia panini sia bastata, nel 1980, una cena fra amici. Tohru Iwatani ha, infatti, più volte raccontato di aver immaginato il singolare personaggio guardando una pizza a cui era stata tolta una fetta. Ci vollero quattordici mesi perché quella idea venisse messa in pratica, grazie al lavoro di otto tecnici che realizzarono il primo Pac-Man.
Il gioco fu commercializzato dapprima in Giappone, dove venne chiamato Puckman, termine che richiama il suono della parola giapponese che sta, appunto, per “chiudere e aprire la bocca”. Negli Stati Uniti, fu poi cambiato in Pac-Man. Il successo fu immediato: sembra, infatti, che in soli sette anni la Namco sia riuscita ad istallare oltre 3mila macchine e a vendere milioni di gadget del mangia panini.
Il livello 256 viene considerato l’ultimo livello di Pac-Man. In realtà, il video gioco potrebbe proseguire all’infinito, perché ogni livello successivo è uguale al precedente. Arrivati, però, al 256, la scena cambia totalmente per un bug presente nella funzione, che disegna la frutta nella barra inferiore dello schermo. Per questo problema tecnico, il livello 256 viene tradizionalmente considerato come la fine del gioco, anche se i giocatori più incalliti sostengono che sia quasi impossibile terminarlo, visto che lo stesso problema riempie lo schermo di simboli casuali, che rendono complesso percorrere il labirinto e mangiare i pallini.
Nessuno sa se mai qualcuno sia riuscito a compiere l’impresa. Alcune voci, però, sostengono che nel 1982 un certo Jeffrey R. Yee, un bambino che all’epoca aveva 8 anni, abbia totalizzato il punteggio di 6.131.940 punti, tanto da ricevere anche il plauso dell’allora presidente americano Regan. Se ciò fosse vero, il calcolo del punteggio massimo realizzabile, collezionando tutti i bonus, dimostrerebbe che il bambino prodigio ha effettivamente superato la soglia dei 255 livelli.