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Pazzo Pescara, battuto il Palermo in un’altalena di emozioni

Pescara (3-5-2): Fiorillo; Perrotta, Gravillon, Scognamiglio; Balzano, Memushaj, Brugman, Crecco (69’ Bruno), Del Grosso (84′ Sottil); Monachello (53’ Del Sole), Mancuso. In panchina: Kastrati, Farelli, Ciofani, Elizalde, Pinto, Antonucci, Bellini, Capone. Allenatore: Giuseppe Pillon.

Palermo (4-3-1-2): Pomini; Rispoli, Pirrello, Szyminski, Mazzotta (78’ Aleesami); Fiordilino (70’ Murawski), Jajalo, Haas (88’ Lo Faso); Trajkovski; Moreo, Puscas. In panchina: Brignoli, Alastra, Accardi, Aleesami, Gunnarsson, Ingegneri, Santoro, Cannavò, Lo Faso. Allenatore: Roberto Stellone.

Reti: 5’ Del Grosso, 15’ Moreo, 36’ Pirrello, 68’ Memushaj, 85’ Scognamiglio

Arbitro: Luigi Nasca di Bari (Vecchi-Rossi/Massimi)

Ammoniti: Monachello, Pirrello, Jajalo, Balzano, Murawski, Mancuso, Scognamiglio

Il turno infrasettimanale mette il Pescara in condizione di rimettersi in carreggiata per i play off ma all’Adriatico arriva il Palermo che vuole la promozione diretta. Pillon sceglie l’attacco a due, con Monachello e Mancuso, e ripara la difesa con Perrotta tra Gravillon e Scognamiglio. Stellone ha una lunga lista di indisponibili: attacca con Moreo e Puscas, difende con Pirrello e Szyminski.

La sblocca subito il Pescara, con l’intenzione di uscire subito dalla crisi: Balzano triangola in palleggio con Memushaj e sgancia il traversone dalla destra, Mancuso va vuoto di testa al centro, ma sulla sinistra arriva Del Grosso che, di piattone, la incrocia per piazzarla nell’angolino basso. 1-0 al 5’. Gli ospiti non stanno certo a guardare e Trajkovski, affonda sulla sinistra: all’8’ viene murato da Del Grosso, al 10’ cerca l’arcobaleno dal limite verso la traversa ma Fiorillo si tuffa a graffiarla sul fondo. Sul successivo corner, Moreo la incorna in avvitamento ma Fiorillo riesce a metterci ancora una manona salvifica. Quello rosanero diventa un tamburo che azzecca il tempo giusto all’15’: scambio veloce sul limite, Moreo dribbla e tira dalla lunetta e stavolta riesce a infilare Fiorillo rasoterra. 1-1. I siciliani cercano di prendere il largo: al 19, Puscas si incarta e lascia campo libero a Puscas per sganciare una mina dalla distanza, neutralizzata ancora dall’attento portiere pescarese. Occasionissima per il raddoppio ospite al 24’: Trajkovski la mette bassa sul limite piccolo, Moreo brucia Gravillon e può battere a rete ma Fiorillo è un fulmine ad uscire a terra per respingere ed anticipare la zampata. Il Pescara è alle corde e Moreo riprova la botta violenta alla mezz’ora, Fiorillo si spella un altro paio di guanti per rintuzzare. Sull’ennesimo corner collezionato, il Palermo sorpassa al 36’: Pirrello svetta altissimo, Gravillon scivola e gli agevola l’inzuccata sotto la traversa. 1-2. Finale di frazione nervoso, Pirello reagisce al fallo di Monachello con una testata sul naso, Nasca lo ammonisce soltanto. Mancuso prova a rimettere il Delfino in rotta ma il suo colpo di testa al 42’ finisce altissimo. Ben più mirato quello di Moreo al 43’, Fiorillo, però, ha ancora il riflesso pronto nonostante la corta distanza. Per l’estremo difensore di casa non finisce certo qui, prima dell’intervallo: anche nel recupero deve distendersi per intercettare la conclusione dal vertice dell’area di Haas.

Secondo avvio per il Pescara aggressivo come il primo: Mancuso va di testa dopo un solo minuto e manca il palo di pochissimo. Il rischio più grosso per il Palermo lo fa correre l’ex pescarese Mazzotta, che al 50’ appoggia troppo forte di petto per il proprio portiere ma sfiora il palo e l’autorete. Pillon cerca la rivalsa con Del Sole per Monachello, ma è l’attacco isolano a rimanere più pericoloso, con Trajkovski a chiamare ancora Fiorillo all’appello da fuori e Rispoli, di testa sul corner seguente, ad azzeccare al 56’ il palo a cui fare la barba. Quando lo spartito palermitano sembra suonare a ripetizione, al 68’ Memushaj rompe la musica: Fiordilino rilancia in scivolata dal cuore dell’area, l’albanese arriva come un falco sui 25 metri e scocca una freccia che si insacca discendente alle spalle di Pomini. 2-2. Ma la replica ospite si fa attendere solo pochi secondi: Moreo replica la prova balistica e manca la porta di pochi centimetri. Altrettanto vicino ci va Jajalo all’80: scappa a Memushaj e tira da fuori, la palla rimbalza più volte sul prato e sfila davanti al palo sinistro. Gli adriatici non riescono ad uscire dal proprio campo, Gravillon liscia clamorosamente un minuto dopo e manda Moreo al tiro sui 20 metri, il diagonale è potente e ben angolato ma esce di un pelo. Si sente puzza di terza rete ospite, ma Pillon mette dentro anche Sottil e all’85’ il vengo cambia e la scaccia: Gravillon, dopo un flipper, gira dal dischetto e costringe Pomini a un miracolo per deviare sul fondo; sul corner, Scognamiglio scappa a chiunque e la impatta con la fronte e realizza il sorprendente 3-2. Gli ultimi minuti sono amministrazione, seppur ruvida, e il Pescara esce dal campo con 3 punti preziosi quanto inaspettati, prima e durante il match.

Festa grande all’Adriatico, per una vittoria che, soprattutto psicologicamente, rimette in carreggiata una situazione che poteva deflagrare. Preoccupa, comunque, l’attacco sterile, ma la forza di una squadra si misura anche dai goal dei non-bomber.