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Pallavolo Teatina, una toscana in cabina di regia: Ludovica Marchi

Chieti. Quarto tassello del roster 2020/2021 della Connetti.it Pallavolo Teatina. Dopo il libero Teresa Ferrara e gli opposti Nicole Tellaroli e Noemi Palmieri, ecco la prima alzatrice: Ludovica Marchi. Originaria di Siena, 21 anni, è reduce da un campionato di B1 giocato in Calabria, a Palmi, nello stesso girone in cui era inserita la Connetti.it. In precedenza, Ludovica aveva giocato a Perugia, in A2, partecipando anche alla vittoria del campionato e alla conquista della massima serie nazionale.

Cosa ti ha spinta ad accettare la proposta teatina?

«Quando ci ho giocato contro lo scorso anno, ho ricavato un’ottima impressione sia della squadra che della società. La squadra era ben costruita e con molto talento e la società mi ha dato subito la sensazione di essere molto organizzata. Questo primo impatto ha influito sulla mia decisione di arrivare in Abruzzo, in più volevo riavvicinarmi un po’ a casa dopo essere stata molto lontana per un anno. E come per tutte, il nome di Giorgio Nibbio era una garanzia, ne avevo sempre sentito parlare bene e sono contenta di essere allenata da lui il prossimo anno».

Come ti definiresti come giocatrice?

«Diciamo che non interpreto il ruolo di alzatrice in modo particolarmente estroso. Sono piuttosto una giocatrice metodica, affidabile, che fa il suo compito con precisione e continuità, ci tengo a fare bene e mi impegno al massimo finché non riesco a fare le cose come voglio io».

Cosa pensi della squadra che si sta costruendo e quali possono essere gli obiettivi?

«Non conosco nessuna delle mie nuove compagne, quindi saremo un gruppo che partirà davvero da zero. Non ho paura dell’età media piuttosto bassa, l’importante è che ci siano voglia e impegno, oltre al talento, che non mi sembra manchi. Conosco molte squadre che verosimilmente parteciperanno al nostro stesso girone e so che sarà un campionato di buon livello. Ma credo che noi abbiamo le carte in regole per centrare l’obiettivo di un campionato tranquillo, magari togliendoci, questo sì, qualche bella soddisfazione lungo il percorso».