Basket, derby Chieti-Teramo. Dai biancorossi: “Siamo carichi”

Mancano tre partite al termine della stagione regolare e l’Adriatica Press Teramo dovrà affrontare nell’ordine: Chieti in trasferta, Campli in casa e Fabriano nuovamente in trasferta. Una volata che risulterà decisiva non solo per conquistare il miglior piazzamento nella griglia playout ma che può ancora dare la salvezza diretta ai biancorossi. Civitanova ed Ancona infatti distano al momento di quattro punti dall’Adriatica Press che, vincendo tutte e tre le partite, e sperando in altri risultati favorevoli, potrebbe in teoria anche salvarsi senza dover passare per il purgatorio dei playout.

Gli scettici direbbero che è un’impresa quasi impossibile ma la matematica ancora non penalizza i ragazzi di Coach Domizioli e quindi è giusto crederci fino alla fine. La prima sfida contro i cugini della Teate Basket Chieti si presenta come molto ardua, soprattutto perché i teatini hanno il primo match point per blindare il secondo posto e giocarsi quindi con più tranquillità le altre due partite. A questo aggiungiamo che Gialloreto e compagni non perdono dal 30 dicembre 2018, sono in striscia positiva da 12 incontri ed hanno ulteriormente rinforzato il roster inserendo l’ex Roseto Todor Radonjic (quest’anno alla Mens Sana Siena in Serie A2).

“Siamo molto carichi e dobbiamo cercare di vincere tutte e tre le partite per provare a salvarci direttamente – ha dichiarato l’assistant coach Stefano Di Francesco – Ci siamo allenati leggermente a ranghi ridotti a causa di qualche piccolo acciacco fisico ma siamo carichi nel modo giusto per giocarci questo derby. Dobbiamo raccogliere tutte le energie, fisiche e mentali, per provare a fare i migliori risultati possibili. Chieti è un avversario molto forte che sta legittimando sul campo il secondo posto in classifica, dall’altro canto noi siamo memori della partita dell’andata e siamo pronti a dare tutto in campo, senza paura e con la mente leggera”.

Palla a due al PalaTricalle alle ore 18 in punto, arbitreranno l’incontro i Signori Fabio Bonotto di Ravenna e Francesco Zaniboni di Bologna.

 

 

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