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Pescara senza senso: sconfitta anche a Padova

Padova (4-4-2): Mazzoni, Kelic (72′ Bellemo), Carini, Benedetti, Vinicius, Jelenic (68′ Almici), Iori, Moretti, Improta (80′ Di Matteo), Melchiorri, Rocchi. In panchina: Nocchi, Pasa, Vantaggiato, Feczesin, Pasquato, Diakite. Allenatore: Michele Serena.

Pescara (3-4-3): Pelizzoli, Zuparic, Capuano, Bocchetti (50’Selasi), Balzano, Ragusa (50′ Cutolo), Mascara, Bovo, Rossi, Politano (84′ Sforzini), Caprari. In panchina: Belardi, Zauri, Nielsen, Di Francesco, Fornito, Maniero. Allenatore: Serse Cosmi.

Reti: 35′ Vinicius, 52′ Improta, 53′ Mascara

Abritro: Claudio Gavillucci di Latina (Pegorin-Borzomi)

Ammoniti: Melchiorri, Moretti, Zuparic, Kelic

“Una partita a cui trovare un senso, anche se un senso non ce l’ha”. Così Serse Cosmi, citando Vasco Rossi, alla vigilia della trasferta di Padova, dove il Pescara va con la quasi certezza matematica di salvezza e nessuna richiesta ulteriore da una stagione ormai archiviata sotto la voce “delusione”. Attacco leggero per il sanguigno (oggi tiepido) tecnico perugino: Sforzini e Maniero ad appesantire la panchina, in campo le tre schegge Politano, Caprari e Ragusa.

Con queste premesse, i primi 20 minuti sono calma piatta. Ci si sveglia al 21′ con un tocco di thriller in area Pescara: Rocchi controlla di testa stile foca, aggira Capuano e poi l’ex capitano della Lazio finisce a terra, ma l’arbitro non concede il rigore. La sveglia suona anche per il Pescara: cavalcata di Bovo per servire Ragusa, ma il destro dal limite è centrale e Mazzoni respinge senza rischiare nulla. La prima vera occasione arriva alla mezzora: Balzano spara la bomba dai 15 metri, destro che sale e scende verso la traversa ma una spanna di troppo salva il sorpreso portiere padovano. Poco propositivo il Pescara, che cerca di pungere esclusivamente da fuori area. Dentro, invece, si presenta di più il Padova, con Rocchi e Improta: quest’ultimo si ritrova sui piedi la palla d’oro ma, clamorosamente, la manda altissima girandola dal limite dell’area piccola. L’affanno della difesa di Cosmi va in escalation: errore in ripartenza al 33′ che innesca Jelenic, ma il tiro da fuori gira ad un metro dal bersaglio. Della difficoltà ne approfitta Rocchi, che al 35′ si inventa una puntina dalla lunetta che imbecca Vinicius, il brasiliano si insinua sul palo sinistro e manda la palla nel sacco all’interno del palo opposto. 1-0. Impredonabile Zuparic al 44′: sbaglia il controllo sulla propria trequarti, regala palla a Melchiorri che ha solo Pelizzoli davanti al raddoppio ma la sbaglia con una conclusione altrettanto imperdonabile. Nel secondo minuti di recupero è Mascara a concedere il bis a Melchiorri: stavolta l’attaccante conclude il dribbling con un assist per Improta, che conclude allo stesso orribile modo del compagno, ma con l’attenuante della marcatura di Capuano.

Un solo minuto di ripresa e Improta è ancora a un soffio dal raddoppio: occorre il più provvidenziale Balzano ad anticipare di testa la deviazione ravvicinata sul traversone partito dalla sinistra. Conscio dello spazio a disposizione, il Padova ingrana la quarta: al 4’st Melchiorri si indiavola, semina il panico sul limite, si accentra e fa girare il destro per scavalcare tutta la difesa, Pelizzoli compreso, ma fa solo la barba al palo. Che Cosmi non abbia nessuna pretesa si deve dal doppio cambio al 5’st: esordio in B per il Primavera Selesi, che entra insieme a Cutolo, fuori Mascara e Bocchetti. Altro Melchiorri-show al 7’st: controllo volante da applausi, irride però Zuparic che lo va a stendere da dietro mentre si invola sulla fascia verso l’area, Gavillucci lo grazia con una semplice ammonizione. E’ comunque un assedio: difesa ospite schiacciata dai biancoscudati e in difficoltà a riuscire: è Jelenic, al 9’st, ad approfittare dell’ennesimo rilancio errato e manca la rete sempre per pochi centimetri. Alla fine la spuntano al 16’st, sugli esiti di un corner: Improta sguazza nella larga marcatura del ghanese esordiente e l’appoggia comodamente in rete con il piattone. 2-0. Punti nell’orgoglio, i biancazzurri reagiscono in meno di un minuto: Politano affonda come una lama sul fondo a sinistra, la mette dentro per la testa di Caprari che viene respinto dal portiere a due metri dalla porta, la palla finisce sui piedi di Mascara che accorcia con la rabbia di chi non ci sta. 2-1. Si spiega solo con la rinuncia preventiva il ritardo con cui il Pescara comincia a giocare; se è clamorosa la traversa centrata da Cutolo al 24’st, ancor di più è il prosieguo dell’azione: palla ancora viva che finisce fuori area per la fucilata di Selasi indirizzata al “sette”, ma Mazzoni beve una Red Bull e salva il vantaggio, immolandosi fino al limite dell’infortunio. Galvanizzati, gli adriatici cercano di salvare disperatamente la faccia dalla sconfitta contro una semi-retrocessa: Cutolo scalda le mani più volte a Mazzoni ma, nonostante le conclusioni da due passi, non vince l’ostinazione del portiere padovano. Miracoli in area Padova al 33’st: Bovo cicca un rigore in movimento sul cross dalla sinistra, la sfera sfila per l’accorrente Politano che la vede già dentro ma gli si materializza davanti un difensore all’ultimo istante, quando il suo destro conclude a rete più sicuro di una cassaforte. E’ tutto qui, però, il nonsense torna a regnare anche nei sei lunghissimi minuti di recupero. Al Padova giungono anche brutte notizie sulle rivali in classifica, quindi riduce i rischi a zero.

Superfluo ogni tipo di commento a margine per giudicare prestazione e stagione del club adriatico. Meglio affidarsi ancora al cantante e alla sua ricerca di senso: “Domani è un altro giorno, arriverà”.

Daniele Galli