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Roma-Pescara 1-1: impresa biancazzurra all’Olimpico

ROMA (4-3-3): Stekelenburg; Piris (82’ Lopez);, Marquinhos, Castan, Torosidis Pjanic (71’ Bradley), De Rossi, Florenzi (46’ Destro); Lamela, Osvaldo, Totti. In panchina: Goicoechea, Lobont, Romagnoli, Taddei, Perrotta, Tachtsidis, Lucca. Allenatore: Aurelio Andreazzoli

PESCARA (4-2-3-1): Pelizzoli; Zanon, Cosic (90’ Bianchi Arce), Capuano, Modesto; Rizzo, Togni; Celik (62’ Di Francesco), Cascione, Caprari (52’ Balzano); Sforzini. In panchina: Falso, Vittiglio, Bjarnason, Blasi, Abbruscato, Vukusic. Allenatore: Christian Bucchi

Reti: 14’ Caprari, 50’ Destro

Arbitro: Davide Massa di Imperia (Rubino-De Pinto/ Giordano/ Irrati-Roca)

Ammoniti: Torosidis, Destro, Togni, Di Francesco, Bianchi Arce

 

Per tenere aperta la bombola dell’ossigeno, il Delfino in asfissia può solo battere la Roma di Totti e sperare nella sconfitta delle altre pretendenti alla salvezza. Bucchi gioca l’ultima chance del Pescara con Sforzini terminale avanzato del pacchetto offensivo composto da Celik e Caprari. Andreazzoli parte con la marcia ridotta, tenendosi Destro, l’uomo del momento, parcheggiato in panca. Un tempo senza di lui e la Roma rinuncia per metà partita ad attaccare con criterio.

Mentalmente fuori dal rettangolo verde, la Roma fa bello il Pescara con un avvio da stropicciarsi gli occhi per lo stupore: in quattro minuti gli ospiti abruzzesi rischiano di fare due goal. Al 2’ Togni da dietro la mediana lancia un tracciante che pesca Sforzini con il contagiri, Torosidis sballa la linea e l’unica punta di Bucchi rimane in gioco: lo stop è da fuoriclasse, il centravanti la mette a terra e affronta da vicino Stekelenburg, ma sul più bello calcia altissimo sopra la traversa. I delfini ci riprovano al 4’, con Zanon che crossa largo lungo la diagonale dell’area per trovare il taglio di Cascione, il lungo centrocampista inzucca in tuffo ma manca la rete di mezzo metro. Il preludio può concludersi, e clamorosamente il Pescara passa in vantaggio al 14’: Sforzini appoggia sulla destra dalla lunetta per Cascione che di potenza cerca il palo lontano, Stekelenburg si tuffa ma non blocca a terra, anzi la alza a campanile e mette fuori causa il recupero di Marquinhos, che ci mette del suo e si fa superare di testa dal piccolo Caprari. 1-0 con la rete dell’ex. La sveglia giallorossa, seppur in ritardo, suona forte. Al 17’ Totti libera in verticale Florenzi che si porta sul palo sinistro bruciando Zanon e cerca l’angolo lontano con una carezza di esterno destro: Pelizzoli non abbocca alla finta di corpo e riesce a bloccare la conclusione. Imprecisa ma costante la risposta capitolina e attorno al portiere pescarese fischiano i missili volanti di Lamela e Totti, per sua fortuna di poco fuori bersaglio, ma la difesa biancazzurra viene messa duramente alla prova e alla lunga è costretta a chiudersi. Il Delfino, però, non si appaga con il vantaggio fortunoso e saltuariamente si affaccia sulla trequarti romanista. Puntuale la pizzicata in contropiede, dei capitolini: al 35’ se ne va in ripartenza Osvaldo sulla destra, attende la spalla di Totti che fa inserire De Rossi sulla sinistra dell’area, ha il varco aperto per entrare in porta e invece eccede in altruismo e chiude il cerchio con il passaggio di ritorno che sfila sia davanti a Totti che a Osvaldo. Pelizzoli letteralmente graziato.

Senza pareggio prima dell’intervallo, Andreazzoli riparte nel secondo tempo scrollando i suoi con il cambio Destro-Florenzi. E il senese getta subito scompiglio: suo lo sfondamento in area al 3’st che diventa un duello con Zanon al limite del consentito, il romanista va giù sulla spinta scomposto del biancazzurro, ma il rigore Massa non glielo dà. E non lo dà nemmeno un minuto dopo, quando Lamela colpisce al volo e Cosic la para con una mano, ma è attaccata al petto quindi niente penalty, solo corner, e alla Roma va pure meglio: la battuta è per il diretto di Pjanic, intercettato ma non bloccato da Capuano che libera da pasticcio e la regala a De Rossi, quindi l’appoggio per Destro che la deposita facilmente in rete. 1-1. Bucchi, immediatamente, scappa in trincea e inserisce Balzano per Caprari: un punto all’Olimpico è sempre oro colato. Il muro, quello infrangibile, rimane Pelizzoli, che al 21’st rimane il più attento di tutta la difesa e neutralizza la bomba ravvicinata di De Rossi. L’intera retroguardia, sulla verticalizzazione di Pjanic, era rimasta ferma confidando sul fuorigioco di rientro di Osvaldo, invece il passaggio era regolare per De Rossi che da centro area l’ha stoppata di petto e l’ha girata violentemente in porta: miracolosa la deviazione dell’ex tra i pali. Alla mezz’ora il clamore rischia di tornare protagonista, quando Castan azzarda l’appoggio di petto a Stekelenburg su cross innocuo dalla destra e invece l’aggiusta sul piede di Sforzini che viene rimesso in gioco e scaglia la saetta senza pensarci troppo: fortuna della Roma che centra in pieno il portiere olandese. Meno fortunato, per Andreazzoli, l’inesorabile scorrere del tempo: a dieci dal termine le punte giallorosse diventano 5, con l’inserimento del giovane Lopez, alla caccia disperata della vittoria contro il fanalino di coda. Bucchi annusa il profumo dell’impresa al 40’st , quando Di Francesco Jr (subentrato per la salma di Celik) cerca la magia di controbalzo con un pallonetto che finalizza una veloce ripartenza: Stekelenburg corre all’indietro e smanaccia via la beffa finale. Il 90’ arriva sull’1-1: quattro i minuti di recupero assegnati da Massa. Per i lupi sono un osso da sbranare fino al midollo, i biancazzurri invece se ne stanno composti e accucciati davanti a Pelizzoli.

E al triplice fischio arriva, sul campo più inaspettato, il secondo punto del girone di ritorno del Pescara. Vale più l’impresa che il bottino in chiave classifica ma in riva all’Adriatico, almeno per oggi, c’è un motivo per sorridere.

 

Daniele Galli