Inchiesta su false fidejussioni, coinvolta anche la Chieti Calcio

chieti_calcioFirenze. Sono in corso una decina di perquisizioni sono in diverse regioni condotte dagli agenti della squadra mobile di Firenze nell’ambito delle indagini coordinate dalla procura di Firenze, su false fidejussioni presentate alla Lega da alcune società di Prima e Seconda Divisione della Lega Pro. Coinvolta anche una società abruzzese, la Chieti Calcio.

Nell’inchiesta sarebbero indagate 21 persone, tra le quali i presidenti di alcune società. Queste sono le società tirate in ballo fino a questo momento (oltre al Chieti): Como, Casale Monferrato, Treviso, Bellaria e Avellino le società di Lega Pro coinvolte nell’inchiesta sulle false fidejussioni presentate alla Lega.
Lo scorso mese di luglio ci fu una prima avvisaglia, poi rientrata, dalla Lega Pro alla Chieti Calcio: non ammissione al successivo campionato 2012/2013 per una “fidejussione bancaria non regolare”.
Sul sito ufficiale della società teatina, il presidente del sodalizio neroverde afferma: “Le indagini, sia calcistiche che penali, vanno avanti da inizio stagione quando il Presidente della Lega Pro Macalli ha denunciato alla Procura di Firenze una serie di Società, tra le quali il Chieti, che hanno presentato una fideiussione bancaria successivamente risultata falsa. Il sottoscritto ha già chiarito tutto quello che doveva chiarire e spiegare nel mese di novembre quando è stato chiamato a deporre dalla Procura di Firenze. Da allora non ho più ricevuto alcuna comunicazione o atto ufficiale e, visto che leggo di perquisizioni in giro per l’Italia, comunico che da noi al momento non è venuto nessuno ma potrà farlo se lo ritenesse opportuno visto che non abbiamo nulla da nascondere ed, anzi, abbiamo tutte le intenzioni di collaborare affinchè venga fuori la verità e si accertino quelli che sono i reali colpevoli nella vicenda, una volta per tutte. Come ho già ampiamente dichiarato agli inquirenti, ai quali ho consegnato tutto il materiale sul caso in mio possesso, la Chieti Calcio ed il sottoscritto si dichiarano truffati nella vicenda e quindi parte lesa. Il sottoscritto ha presentato, appena appurata la verità sulla fideiussione, una denuncia alla Procura di Chieti contro chi ci ha truffato, pur riconoscendo le mie colpe per essere caduto nella trappola di quelle figure che nel giro di poco tempo sono state smascherate. Aspettiamo che la giustizia faccia il proprio corso e sono pronto, in qualsiasi momento ed in qualsiasi luogo a confermare ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, tutta la mia buona fede”.
Francesco Rapino

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