Pescara in altalena: sconfitto anche a Cesena

Cesena (4-4-1-1) Fulignati; Donkor, Esposito, Scognamiglio, Perticone (79’ Moncini); Vita (60’ Fazzi), Kone, Di Noia (65’ Sbrissa), Dalmonte; Laribi; Jallow. A disposizione: Agliardi, Melgrati Mordini, Cascione, Panico, Maleh, Setola, Rigione. Allenatore: Fabrizio Castori.

Pescara (4-3-3) Fiorillo; Zampano (76’ Crescenzi), Fornasier, Coda (78’ Stendardo), Mazzotta; Valzania, Carraro, Brugman; Del Sole, Pettinari, Benali. A disposizione: Antonino, Crescenzi, Kanoutè, Elizalde, Capone, Cappelluzzo, Mancuso, Baez. Allenatore: Zdenek Zeman

Reti: 61’ Benali, 70’ Jallow, 75’ Pettinari, 80’ e 86’ Moncini, 95′ Donkor

Arbitro: Nasca di Bari (Formato-Capaldo/Piscopo).

Espulso: Valzania

Ammoniti: Kone, Sbrissa, Moncini, Fornasier, Benali, Fazzi.

Zeman spera nell’Immacolata salendo a Cesena per la giornata anticipata del ponte, e riconcede fiducia a Del Sole, per il tridente con Benali e Pettinari, per ridare solidità a una squadra capace di sfaldarsi all’improvviso. I romagnoli, rigenerati dall’arrivo di Fabrizio Castori, reduci da una sola sconfitta in 8 gare, puntano su Jallow e su Laribi, alle sue spalle. A scontrarsi, però, le due peggior difese di cadetteria: Coda e Fornasier da una parte, Esposito e Scognamiglio dall’altra, chiamati dai rispettivi tecnici a smentire la brutta nomea.

Fischio d’inizio e Valzania, confermato dopo il primo goal contro la Ternana, tira subito ma sbatte contro la difesa. Un lampo illusorio cancellato, subito, da un buco difensivo imperdonabile: Jallow spinge a destra, taglia tutta l’area in orizzontale con un esterno elegante, la retroguardia non c’è, a sinistra arriva Dalmonte che aggancia e cerca il palo lontano, e proprio sul palo riesce a deviare, in tuffo, Fiorillo. Il gambiano è una spina nel fianco per il Pescara e, in 600 secondi, mette a rischio la porta adriatica ripetutamente. Ai primi di fuoco, seguono 10 minuti di aria per il Pescara, poi ancora Jallow, sugli sviluppi di un piazzato battuto dalla bandierina, spara un destro ravvicinato che Fiorillo mura dolorosamente a mano aperta. Altri 10 minuti e altro brivido per Fiorillo, stavolta doppio: prima il cross di Vita e Zampano che, in area piccola, anticipa sul solito Jallow e spazza, poi, dal limite, la freccia diagonale di Laribi, braccata in volo dall’estremo difensore. Il Delfino agonizza ma Brugman, al 33’, dà segnali di vita con un destro da fuori che gira e chiama Fulignati a copiare il volo di Fiorillo per salvare il “sette”. Deve arrampicarsi sugli specchi il Pescara e, al 41’, Pettinari cerca la rovesciata impossibile sul cross traversone di Carraro, la trova pure ma non la traiettoria giusta, che si alza di molto sopra la porta romagnola. Ancora Pettinari ci prova in dribbling, allo scadere del primo tempo, ma viene fermato sul più bello: negli spogliatoi rientra un Cesena dominante.

Rientra in campo un Pescara più arrembante, sempre con Pettinari, imperioso a staccare di testa sul cross di Mazzotta al 49’: Fulignati smanaccia centralmente e si salva in corner. Ancor più super Fulignati dopo altri 4 minuti, sulla folata di Benali: contropiede del libico sulla palla persa da Donkor, rientra a saltare un difensore, cerca la porta ma trova una respinta di schiena, sopraggiunge Valzania a ribadire ma il portiere si fionda a respingere in angolo. Ancor più incredibile, pochi istanti successivi, l’ennesimo intervento di Fulignati: Carraro illumina in verticale dai 35 metri, Benali fa la torre dal fondo, Pettinari si inserisce sottoporta ma il portiere cesenate neutralizza il tap-in sulla linea del goal. Si arrende, però, al 61’, commettendo la classica “papera”: cross di Zampano dal fondo a destra, Benali al volo con il piattone, Fulignati la bracca a terra e poi se la fa scappare tra le gambe. 0-1 per un Pescara trasformato. Castori perde i pezzi: prima il cambio Vita-Fazzi, poi si fa male anche Di Noia e deve entrare Sbrissa. C’è, però, la reazione di Laribi al 65’: gran destro dal lato corto dell’area, Fiorillo si distende ma non la tocca, e la palla esce sfiorando la base del palo opposto. Contrappasso della sorte, Zampano confeziona anche l’assist del pareggio del Cesena al 70’: retropassaggio sballato per Fornasier che spiana una prateria al bomber bianconero e per lui è un gioco puntare e infilzare Fiorillo. 1-1, nel miglior momento pescarese. Una sbandata che corregge, dopo soli 5 minuti, Gaston Brugman: palla morbida di lusso dell’uruguagio per Pettinari che, da 2 metri, deve solo spingerla alle spalle di Fulignati. 1-2. Zeman ricicla le forze: dentro, per Zampano e Coda, Crescenzi e Stendardo, all’esordio in biancazzurro. Ma la mossa vincente è di Castori: dentro Moncini per Perticone all’80’ e, appena in campo, la spunta in una mischia furibonda su corner e segna l’immediato 2-2, in complicità con un tocco involontario di Brugman. Il Cesena risorge nel finale ma trova Fiorillo ancora granitico: Jallow crossa, Moncini si tuffa per il colpo di testa rasoterra, il portiere biancazzurro è un gatto. La spunta, però, Moncini al 86’ con una magia: traversone teso, sforbiciata in terzo tempo e Fiorillo capitola. 3-2. I cinque minuti di recupero servono solo a Valzania per farsi espellere dopo un fallaccio su Sbrissa. La superiorità crea lo spazio per il contropiede del 95′, chiuso dal 4-2 di Donkor. Quando l’altalena si ferma, il Pescara ne esce sconfitto. Clamorosamente.

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