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Pescara-Roma 0-1. Lieto ritorno all’Adriatico per Zeman. Bergodi ancora ai box

Pescara (3-5-1-1) Perin; Romagnoli, Terlizzi, Bocchetti; Balzano, Bjarnason, Nielsen, Togni, (72’ Soddimo) Modesto (79’ Caprari); Quintero (55’ Weiss), Abbruscato. In panchina: Pelizzoli, Celik, Crescenzi, Cosic, Brugman, Vukusic, Jonathas. Allenatore: Cristiano Bergodi

Roma (4-3-3) Goicoechea; Piris, Marquinhos, Castan, Balzaretti; Bradley, Pjanic, Florenzi (67’ Marquinho); Destro, Osvaldo (85’ Tachtsidis), Totti. In panchina: Lobont, Perrotta, Burdisso, Svedkauskas, Dodò, Lopez, Romagnoli,  Allenatore: Zdenek Zeman

Arbitro: Andrea Gervasoni (Rubino-Petrella)

Reti: 4’ Destro

Ammoniti: Bradley, Marquinhos, Soddimo, Weiss, Pjanic, Balzano

Il ritorno all’Adriatico di Zeman, l’esordio in serie A di Bergodi, la ripartenza biancazzurra dopo le dimissioni di Stroppa: le emozioni raccolte dell’Adriatico si chiudono nella valigetta che il presidente del Delfino Sebastiani regala al grande ex di giornata, insieme ad una sciarpa. Pescara-Roma, come direbbe lo stesso boemo, è una partita come le altre, descritta dai freddi numeri della Snai con quote inequivocabili: dati a 5 pareggio o vittoria del Pescara, il successo giallorosso solo a 1,5. La bandiera della rivoluzione bergodiana è l’esordio stagionale (e in serie A) del mediano brasiliano Togni. Recupera in extremis Vladmir Weiss, ma la scelta offensiva ricade sul solo Abbruscato, supportato dalle sgroppate di Modesto. Pesanti le assenze degli squalificati Cascione, Zanon e Capuano. Il maestro di Praga si ritrova, invece, senza De Rossi e Lamela: rimedia, di lusso, con Mattia Destro a girare attorno a Osvaldo.

Aveva ragione la Snai, Roma in vantaggio già dopo 4 minuti. Totti su punizione dai 25 metri, la palla rimbalza davanti a Perin che viene preso in controtempo e riesce solo a respingerla con i pugni nel cuore dell’area, lì c’è Mattia Destro che la raccoglie facile facile e l’accompagna nel sacco. L’intesa tra il il capitano giallorosso e Destro è da spettacolo, e all’8’ si portano in palleggio in area biancazzurra, ma Perin anticipa Osvaldo pronto alla conclusione. 18’: ancora Totti contro Perin, ancora da punizione, da distanza ancora maggiore: il portierino, ancora più in ritardo, interviene solo all’ultimo, proteggendo il ragno sotto la traversa con il doppio pugno. Lo svarione capita anche al portiere romanista, che un minuto dopo esce con grande ritardo sul cross sul fianco mancino dell’area per Modesto, l’esterno biancazzurro prova a dribblarlo ma Goicochea riesce a chiudere con i piedi. Non impeccabile la retroguardia della Roma, ripetute le incomprensioni Marquinhos e Goicochea che lasciano spazio e occasioni dalle parti di Abbruscato, ma il Pescara non trova il cinismo giusto per approfittare. Senza sbavature, invece, le manovre innescate da Totti, che al 31’ sgancia Piris sulla destra, da lui il cross dentro, dove Destro brucia Terlizzi e stacca potente di testa, Perin finalmente sfodera i riflessi e neutralizza la conclusione ravvicinata smanacciando sopra la traversa. L’assetto delle due squadre si fa speculare: due tronconi spezzati che producono una serie di duelli fronte area, senza fasi intermedie. Ma le frecce passano solo accanto alla porta di casa. La Roma, mancante della precisione sufficiente per dilagare, rientra negli spogliatoi con le maglie poco sudate.

La strigliata di Zeman nell’intervallo è palpabile anche dall’esterno dello stadio. La Roma batte l’inizio della ripresa direttamente a ridosso area del Pescara: il fraseggio giallorosso è ininterrotto e crea 3 occasioni in 3 minuti. Destro e Florenzi accarezzano i pali, poi Totti pennella nuovamente per Destro, che si infila dall’omonima corsia e conclude sicuro dal limite piccolo, Perin si riscatta in uscita e intercetta provvidenzialmente con i piedi. Dominio totale dei giallorossi, al 10’st Totti prova direttamente con il suo destro, una traiettoria velenosissima che gira e sibila davanti al palo a sinistra di Perin. Bergodi chiama in causa Weiss, nella speranza di capitalizzare una ripartenza, ma Destro continua a tenere la difesa sulle spine con un’incornata su cross di Balzaretti: liscio provvidenziale per le guardie centrali. L’ingresso dello slovacco vivacizza un minimo i movimenti dei nuovi ragazzi di Bergodi, ma l’unico risultato ottenuto è mettere un paio di cross dalle parto di Goigochea, immediatamente allontanato dagli uomini di Zeman. Rivoluzione per rivoluzione, Bergodi concede l’esordio stagionale a Soddimo, in sostituzione per Togni: la sua risposta è un tackle pericolosissimo ai danni di Destro che merita il giallo sfoderato da Gervasoni. A tenere alta la statistica dei tiri in porta ci pensa ancora Totti, con un altro destro a giro che impegna oltremodo Perin al 31’st. Bergodi si sbilancia totalmente in avanti: dentro anche Caprari per Modesto: il giovane ex Roma è il quarto attaccante in campo. E finalmente, a dieci minuti dal termine, si vede la prima occasione biancazzurra: palla dentro da Balzano, respinta corta di Piris che arriva in qualche modo ad Abbruscato, il controllo sul dischetto è improvvisato e Piris arriva a murare il primo tiro verso la porta di Goigochea. L’orologio mette le lancette nel periodo più pericoloso per Zeman: solita la Roma a farsi rimontare negli ultimi minuti. A rompere l’abitudine si impegna Castan, al 42’st: contropiede tutto ad opera di Weiss, che sgroppa sulla sinistra, mette a sedere Marquinhos con una finta al limite, mette dentro per l’accorrente Abbruscato, botta tremenda che Castan riesce a toccare verso il fondo. Troppo tardivo il cambio di marcia del Pescara: quattro minuti di recupero se ne vanno amministrati intelligentemente dalla Roma, che riesce nella rara impresa di non incassare goal.

Ritorno lieto, per il boemo, nello stadio che l’ha riportato ai vertici del calcio.Pratica facile da archiviare, nonostante il poco impegno profuso dai suoi. Bergodi, in pochi giorni, altrettanto poco ha potuto fare. Il mister di Bracciano, appena chiamato al tavolo, ha rimischiato le carte biancazzurre, ma ora deve ancora trovare il modo di riordinarle. Forse, però, bisogna cambiare gran parte del mazzo.

 

Daniele Galli