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Il Pescara torna a vincere alla penultima col Palermo

Pescara: Fiorillo; Zampano, Bovo, Fornasier, Biraghi (86’ Campagnaro); Verre, Brugman, Memushaj; Muric (46’ Mitrita), Cerri (75’ Gilardino), Caprari. In panchina: Bizzarri, Muntari, Bahebeck, Coulibaly, Coda, Cubas, Milicevic. Allenatore: Zdenek Zeman.

Palermo: Fulignati; Cionek, Goldaniga, Gonzalez; Rispoli (75’ Trajkoski), Jajalo, B. Henrique (63’ Lo Faso), Chochev, Aleesami; Diamanti (82’ Sallai); Nestorovski. In panchina: Posavec, Marson, Andelkovic, Silva, Balogh, Sunjic, Ruggiero, Giuliano, Morganella. Allenatore: Diego Bortoluzzi.

Reti: 15’ Muric, 86’ Mitrita

Arbitro: Luca Pairetto di Nichelino (Schenone-Opromolla/Dobosz/Pezzuto-Mainardi)

Ammoniti: Biraghi, Brugman

Posticipo del lunedì sera tra retrocesse: all’Adriatico arriva il Palermo e Zeman gioca l’ultima chance di vincere in casa con Cerri al centro del tridente del Pescara, dando spazio al giovane Muric insieme a Caprari. Bortoluzzi conferma la coppia offensiva Diamanti-Nestorovski e lancia sulle fasce a Rispoli e Aleesami, con Gonzalez al centro della difesa.

La prima occasione del match è del Palermo al 9’: Rispoli, dal limite, incrocia il radente col destro, la palla passa a mezzo metro dal palo alla destra di Fiorillo, che fa guardia in tuffo. Molto più ghiotta, sul rovescio di fronte, quella per Cerri: lancio in profondità per Zampano che la prolunga sul dischetto, il centravanti controlla di petto e si gira lesto su Gonzalez ma la spara in curva. Il Delfino, comunque, trova il piglio per premere costantemente e la spunta al 15’: imbastisce Memushaj, Crossa Caprari dalla sinistra, vanno tutti su Cerri e Muric ha varco libero per inzuccare sottoporta il primo goal in maglia Pescara. 1-0. Rischia di rovinare il ben fatto, 3 minuti dopo, Zampano a ridosso della propria area: passaggio orizzontale regalato a Nestorosky che, col campo aperto, cerca il diagonale fiacco e la restituisce alle mani di Fiorillo. I siciliani restituiscono il favore, al 23’, con un rinvio sballato dalla linea di fondo che serve Brugman, l’urugaiano carica il destro in corsa ma, dai 25 metri, non angola abbastanza e Fulignati para senza problemi. Spreco madornale per la squadra di Zeman al 33’: Zampano fa tutto bene in dribbling, arriva in area piccola dalla destra e brucia difensori a mazzi ma, sul più bello, la butta troppo dietro anziché cercare la porta. Tanto Pescara, Palermo poco denso che lascia manovrare i padroni di casa senza riuscire a spegnerne le intenzioni né a controbattere, così il primo tempo si chiude sul vantaggio pescarese.

Risultato ininfluente, Zeman preferisce testare meglio Mitrita e lo mette dentro a inizio ripresa al posto di Muric. Primo colpo del secondo tempo in canna al Palermo: Chocev la mette fuori di poco al 3’st incornando sul traversone di Rispoli. La sagra dello spreco fa nuovamente in scena all’8’st: Cerri, servito sul filo millimetrico del fuorigioco, arriva solitario al confronto con Fulignati e tenta un improbabile pallonetto in acrobazia che si perde sul fondo. Altrettanto fa Mitrita, all’11 st: ottimo il giro palla sulla sinistra, il rumeno viene servito libero sul limite, Memushaj raddoppia in penetrazione alla sua destra ma lo ignora e allarga malamente la conclusione. Non attacca, ma quando lo fa il Palermo è velenoso: diagonale al 15’st di Diamanti, Chochev arriva ancora a svettare di testa ma Fiorillo si supera nell’intervento ravvicinato e respinge felino sulla linea. Bortoluzzi aumenta il calibro nell’ultima mezz’ora con Lo Faso per Henrique ma è il Pescara a tenere in mano il match: con il piede, invece, Cerri continua a sbagliare al 25’: ingresso di prepotenza e tiro da dimenticare, alto sopra la traversa, da cortissima distanza. Memushaj, poco dopo, ricama con il tacco dalla lunetta e serve ancora l’attaccante della Juve che, fastidiosamente testardo, ciabatta il passaggio al portiere anziché proseguire il fraseggio: fischi per lui quando Zeman lo sostituisce per Gilardino. Al limite dell’imbarazzo, spreca senza senso anche Caprari al 35’st: corsa e lancio di Mitrita, l’interista riceve di petto davanti al palo sinistro ma, solo davanti a Fulignati, non tira e cerca il passaggio inspiegabile. A chiudere la partita, al 41’st è Mitrita, servito da un tracciante di Brugman che scavalca l’intera difesa: Aleesami bruciato e destro di prima intenzione del rumeno che non lascia scampo a Fulignati.

Poco fedele come test ma quantomeno Zeman racimola la seconda vittoria sul campo dell’intera stagione e dona ai tifosi (società contestata anche oggi) un minimo di tranquillità e speranza, in vista della ricostruzione da compiere per la prossima in B. Niente di cui gioire ma, piccola consolazione, molto meglio di quanto visto per mesi e mesi.