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Pescara-Sassuolo 3-2 al cardiopalma. Zemanlandia torna seconda

Pescara: Anania, Zanon, Cascione, Capuano, Romagnoli, Sansovini, Verratti, Insigne (87′ Soddimo) Balzano, Immobile (83′ Maniero), Nielsen (20′ st Gessa). In panchina: Ragni, Bocchetti, Kone, Lulli. Allenatore: Zdenek Zeman

Sassuolo: Pomini, Longhi, Magnanelli, Piccioni, Bruno (10′ st Cofie), Sansone, Valeri, Bianco, Marzoratti, Gazzola, Missiroli (16′ st Troianiello). In Panchina: Consolini, Bassi, Boyake, Marchi. Allenatore: Fulvio Pea

Reti: 42′ Sansone, 50′ e 59′ Immobile (rig), 62′ Insigne, 80′ Sansone (rig)

Arbitro: Giacomelli di Trieste (Paganessi_Ranghetti)

Espulsi: 3′ st Bianchi

Ammoniti: Zanon

 

Si torna a vedere il vero Pescara, quello che gioca e diverte, ma le emozioni rischiano di far crepare i quasi 18mila cuori biancazzurri radunatisi all’Adriatico per il big match contro il Sassuolo. Ritmi altissimi nel primo tempo, con il Sassuolo pronto a punire il Delfino alla prima occasione. Poi Zemanlandia dilaga in avvio di ripresa ed esagera fino a farsi recuperare e quasi sciupare la superiorità numerica; si attacca fino alla fine, rischiando il pareggio in pieno recupero, ma alla fine ha ragione la teoria di Zeman: basta farne uno in più degli avversari.

 

Parte con il catenaccio chiuso a doppia mandata la partita del Sassuolo, così che il Pescara fatica a dettare la propria legge. Occorrono 20 minuti per vedere la prima azione da manuale zemaniano: Zanon lancia profondo Insigne dalla destra, Lorensinho si piazza sul fianco dell’area e imbambola due difensori prima di trovare la conclusione indirizzata all’incrocio dei pali più vicino: un colpo da maestro che Pomini riesce a sventare deviandola sul palo, la palla rimbalza nello specchio dove Cascione si tuffa di testa per ribadire a rete, ma Pomini si rialza con uno scatto e smanaccia ancora una volta per evitare la rete a botta sicura al lungo centrocampista del Pescara. Ci aveva provato già in avvia Cascione ma il suo colpo di testa si era alzato di poco sopra la traversa. La giornata assolata dell’Adriatico, ulteriormente riscaldato da circa 17500 tifosi, regala a Zeman una squadra ben più fluida di quella reduce dalla neve che aveva fatto perdere misure e ritmo ai biancazzurri; la regia affidata nuovamente a Verratti chiama a trazione avanzata anche Romagnoli e Capuano, spesso in supporto del folletto di Manoppello a tenere gli emiliani schiacciati nella propria metà campo. Scontato il rischio del contropiede, nonostante le sgroppate in recupero anche dello stesso Insigne, ma il vantaggio del Sassuolo al 41’ è anche sfortuna: scappano Missiroli e Bruno sul lancio da centrocampo, inseguiti da Romagnoli e Balzano, apertura per Gazzola che si accentra dalla destra vincendo il duello, forse fallosamente, contro Insigne, la mette bassa per Sansone che tocca male, Anania interviene basso e devia la traiettoria indirizzata verso il palo dov’era arrivato in recupero Romagnoli che non può far nulla. 0-1. Il primo tempo si chiude con la ragione dalla parte di Pea: Zeman fa gioco, il Sassuolo aspetta attento e punisce alla prima occasione di una gara giocata a ritmi elevatissimi da entrambe le parti.

Colpo di scena in avvio di ripresa: dopo 3 minuti Verratti e Sansovini bloccano il Sassuolo che cerca di uscire dall’area, servito a sinistra Insigne che si porta al cross dal fondo e la mette col contagiri sulla testa di Immobile, ma Bianco la blocca con la mano sulla linea. Giacomelli fischia il rigore ed estrae il rosso: Immobile dal dischetto la angola bassa a destra e trova il pareggio e un secondo tempo da giocare in superiorità numerica. Pescara subito con il coltello fra i denti: al 7’st Sansovini tiene vivo un lancio dato per perso oltre la linea di fondo e chiude a sorpresa il sinistro di controbalzo sul primo palo costringendo Pomini e tuffarsi dietro la porta per coprire lo specchio. Sassuolo asfissiato dalla manovra biancazzurra, Insigne dilaga sullo spicchio mancino dell’area, coperta da ben 7 difensori emiliani. Macinante il fraseggio sui venti metri: 13’st Verratti cambia fronte con una perla dal vertice sinistro, allargando su Zanon che affonda a destra e mette il ponte sul palo opposto per Immobile, che taglia la difesa come un burro e la spinge in rete con ‘il ciuffo biondo che fa impazzire il mondo’. 2-1 segnato dal ventesimo centro di Ciro Immobile. Crollo psicologico dei neroverdi, che perdono immediatamente palla dopo la battuta dal centro e portano ancora il Pescara a concludere, con Balzano che cerca di fotocopiare Immobile: Pomini miracola ancora. Definitivo ko al 15’st: Sansovini riceve da Nielsen sulla lunetta e con un sombrero scavalca la difesa, Insigne controlla di petto in elevazione e stampa il sinistro a incrociarsi sotto la traversa. 3-1. L’attaccante di proprietà del Napoli esulta con una piroetta da carillon, tant’è la danza biancazzurra in scena sul prato dell’Adriatico, mentre lo stadio trema sotto i festeggiamenti di 17mila e più tifosi che inneggiano al ritorno nella massima serie. Non finiscono le emozioni, e al 28’st si prova a riaprire la gara archiviata: sgroppata sulla destra di Torianiello, che supera un Balzano ridotto ai crampi, traversone dal fondo deviato ma non intercettato da Anania, la sfera arriva sul palo lungo dove si fionda Valeri che con la testa la centra perfettamente ma la manda fuori clamorosamente. L’avvisaglia sembra dire che la formazione di Zeman ha finito il gas, e il Sassuolo ne approfitta: neroverdi che spingono sulla sinistra e Romagnoli viene centrato sul petto dal tiro cross, Giacomelli vede anche il tocco con il braccio e fischia il secondo penalty di giornata. Il bomber emiliano risponde a Immobile e segna il 3-2. Il boemo non si smentisce nemmeno nel momento di difficoltà, e mette dentro Maniero per Immobile, vietando ai suoi di smettere di attaccare per gli ultimi dieci minuti; anche a cinque dalla fine toglie lo zoppicante Insigne e mette Soddimo, senza depotenziare il terminale offensivo per puntellare gli ultimi assalti degli ospiti. Finale al cardiopalma, con Romagnoli che rischia l’harakiri al primo di recupero con retropassaggio da suicidio fuori dall’area per Anania, ma serve l’appostato Troianiello che per scartare l’estremo difensore si allarga troppo a destra, riesce comunque a concludere ma permette il provvidenziale recupero di Capuano che salva la porta sguarnita. Ultimo sussulto al 93’: punizione di Sansone dalla trequarti, in area va anche Pomini ma la difesa riesce a salvarsi in angolo prima del triplice fischio, accompagnato dal sospiro di sollievo dell’intero popolo biancazzurro.

 

Se lo spettacolo è il credo zemaniano, il prezzo del biglietto dovrebbe essere triplicato: si sfiora il thriller all’Adriatico, ma alla fine è il boemo sfrontato ad avere ragione sul metodico e rigido Pea, anche a costo di subire la beffa. Sarà anche ingenuo da non saper amministrare il largo vantaggio sugli emiliani, eppure questo Delfino è riuscito a riprenderli sul secondo gradino del podio, grazie alla sconfitta del Verona targata Sampdoria, godendo di tre punti da recuperare martedì sera contro la Juve Stabia. Chi non osa…

 

Daniele Galli