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Il Pescara gioca da grande ma all’Adriatico vince l’Inter

Pescara (4-3-2-1): Bizzarri; Zampano, Campagnaro, Gyomber, Biraghi; Memushaj, Brugman, Cristante; Verre (68’ Aquilani), Benali (57’ Bahebeck); Caprari (80’ Pepe). In panchina: Fiorillo, Coda, Crescenzi, Fornasier, Zuparic, Vitturini, Bruno, Mitrita, Manaj. Allenatore: Massimo Oddo.

Inter (4-2-3-1): Handanovic; D’Ambrosio, Miranda, Murillo, Santon; Joao Mario, Medel (75’ Jovetic); Candreva (75’ Eder), Banega, Perisic (75’ Palacio); Icardi. In panchina: Berni, Carrizo, Ranocchia, Nagatomo, Miangue, Felipe Melo, Brozovic, Gnoukouri, Biabiany. Allenatore: Frank De Boer.

Reti: 62’ Bahebeck, 76’ Icardi

Arbitro: Antonio Damato di Barletta (Posado-Lo Cicero/De Pinto/Rizzoli-Celi)

Ammoniti: Gyomber, Joao Mario,

L’Adriatico delle grandi occasioni, esaurito in ogni ordine di posto, per l’arrivo dell’Inter nel posticipo della terza giornata di Serie A. Tanti i tifosi nerazzurri giunti a Pescara da centro e sud Italia, ma è per la fede biancazzurra che si sono radunati in 22mila e per il gran bel calcio offerto dagli uomini di Oddo. Nessuna novità e niente debutto di Aquilani per il Delfino, in attacco restano Caprari, Benali e Verre. De Boer, invece, fa partire per la prima volta titolare Joao Mario a centrocampo, puntando l’attacco tutto su Icardi.

Sono gli ospiti a mostrarsi pericolosi per primi, con un paio di cross davanti a Bizzarri che Icardi non acciuffa e il portiere del Pescara riesce a neutralizzare. Il Pescara parte più prudente rispetto alle prime due giornate, chiuso dietro e pronto a ripartire, ma non rinuncia ad affacciarsi in area ospite: buona la palla in profondità al 17’ per Benali che si smarca elegantemente in area ma la sciupa malamente con un retropassaggio nel vuoto. Sui piedi del libico arriva la palla più bella della prima mezzora, lanciata sulla corsa da Caprari in cavalcata per vie centrali, ma un tackle di Miranda mette una toppa nella falla della retroguardia nerazzurra e la conclusione dai 15 metri viene respinta. Ancor più ghiotta l’occasione per Cristante 3 minuti dopo: il Pescara inizia a far girare la palla a ridosso dell’area ospite, Verre la scodella tagliando tutta l’area, l’esterno sbuca sul secondo palo e trova la deviazione ma azzarda l’acrobazia e la spedisce clamorosamente sul fondo dopo aver tagliato lo specchio in diagonale. La partita si accende definitivamente al 35’: l’Inter sale a ranghi compatti e porta Banega alla botta secca dalla lunetta, Bizzarri risponde in tuffo ma non la blocca, Candreva si avventa a ribadire ma l’estremo difensore pescarese trova la seconda respinta da Oscar e tiene botta sulla prima, vera carica interista. L’azione scalda i meneghini che si presentano sotto porta ancora al 40’: Candreva la scarica di tacco dalla destra e manda Banega al tiro ravvicinato, rintuzzato nuovamente da Bizzarri. Paga la tattica impostata da Oddo: al 42’, Cristante innesca il contropiede sulla destra per Caprari che, con una doppia finta, lascia sul posto Murillo e con un tocco vellutato lancia Verre sul corridoio centrale, della difesa rimane solo D’Ambrosio che cerca il recupero in spaccata ma non impedisce il tiro in corsa di Verre, fermato solo dalla faccia della traversa. Episodio che grida vendetta e Verre la cerca al 44’ con una bomba a sorpresa ma, dai 25 metri, riesce solo a far tuffare Handanovic per respingere a due mani, chiudendo un equilibrato primo tempo con il Pescara in vantaggio “ai punti”.

In apertura di secondo tempo è l’Inter a gridare alla iella: traversone tesissimo di Candreva per Icardi che taglia alla perfezione in mezzo alla difesa, ma il suo colpo di testa manca di un nulla il palo. Il Delfino, però, non molla un centimetro e si distende nuovamente in contropiede al 6’st: Verre accentra il pallone dalla destra per l’accorrente Memushaj, botta dalla lunga distanza che fa nuovamente tuffare Handanovic per salvarsi in corner. I ritmi salgono vertiginosamente e, all’11’st, sono i nerazzurri a farsi sotto in ripartenza: Banega finta l’aggancio a centro area e crea il buco per il tentativo rasoterra di Candreva dalla destra ma Bizzarri si oppone con i piedi. Oddo cerca di sfruttare il ciclone offensivo e mette dentro Bahebeck per Benali e azzecca totalmente la mossa: traversone lungo di Zampano dalla destra al 17’st, il francese si sgancia sul filo del fuorigioco e, complice la paralisi della retroguardia interista, mette comodamente in rete il primo pallone toccato con il piatto sinistro. 1-0. Lo shock congela l’Internazionale, il Pescara mette il turbo e Verre scappa al 21’ st a caccia del raddoppio ma Handanovic gli dice di no a mani aperte sulla saetta dal limite. Oddo la vuole chiudere attaccando e rinfresca la squadra facendo esordire Aquilani, proprio al posto di Verre e suona la carica ai suoi: al 26’st, Bahebeck si ripresenta in area lanciato sulla corsia destra, costringendo Handanovic al corner con un destro velenoso da posizione defilata. De Boer prova a riprendere il match con un triplo cambio super-offensivo: Palacio, Eder e Jovetic per Candreva, Medel e Perisic. Lì davanti rimani solo Icardi ed è lui a regalargli il pari, al 31’st: Banega gli disegna il cross dal vertice dell’area, l’argentino salta imperioso tra le maglie difensive e la mette alle spalle di Bizzarri con un colpo di testa chirurgico. 1-1. Davvero minima la colpa della difesa biancazzurra e Oddo non accenna minimamente a chiudersi in difesa, rinforzandosi in avanti con Pepe per Caprari: quasi la seconda mossa azzeccata perché il neo-entrato confeziona un arcobaleno per Bahebeck in area piccola, il colored francese arriva puntuale alla correzione vincente ma Handanovic ha i riflessi di un ghepardo e devia miracolosamente sul fondo. L’intervento maiuscolo tocca anche a Bizzarri, allo scadere del tempo regolamentare su Eder, riuscendo a contenere l’assalto dal limite dell’area. Nulla può, però, al 1′ di recupero: Aquilani intercetta male un lancio lungo, Gyomber pasticcia in area e il rimpallo manda Icardi in porta, senza lasciare scampo al portiere per l’1-2 che condanna il Pescara a una sconfitta immeritata.

Un’altra prova immensa della squadra di Oddo e un’altra prova dell’efficacia della sfrontatezza tattica del tecnico campione del mondo, che può solo rimpiangere l’impresa sfiorata: all’Adriatico vince l’Inter ma la “grande” è stata la squadra biancazzurra. Più volte impegnato Bizzarri ma, al netto della traversa, i veri miracoli sono toccati ad Handanovic e i Delfini, amministrando benissimo l’economia difensiva, ha infilato i nerazzurri ogni volta che ha voluto. Due reti episodiche, la prima su gran colpo di Icardi, la seconda frutto di un flipper fortunoso. Il Pescara ha rischiato più volte di raddoppiare e chiudere il match: non una giustificazione ma, sicuramente, ottimo presupposto per proseguire un campionato di alto livello.