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Pescara bello a metà: a Sassuolo arriva la prima sconfitta

Sassuolo (4-3-3): Consigli; Gazzola, Cannavaro, Acerbi, Peluso; Biondini, Magnanelli, Duncan; Berardi (83’ Antei), Defrel (73’ Matri), Politano (64’ Ragusa). In panchina: Pomini, Pegolo, Falcinelli, Sensi, Lirola, Mazzitelli, Trotta, Sbrissa, Letschert, Adjapong. Allenatore: Eusebio Di Francesco

Pescara (4-3-2-1): Bizzarri; Zampano, Gyomber, Campagnaro, Biraghi; Cristante, Brugman (73’ Mitrita), Memushaj (73’ Manaj); Verre, Benali; Caprari (64’ Bahebeck). In panchina: Fiorillo, Aldegani, Zuparic, Crescenzi, Bruno, Maloku, Selasi, Vitturini, Pepe. Allenatore: Massimo Oddo.

Reti: 37’ Defrel, 67’ Berardi, 80’ Manaj

Arbitro: Paolo Tagliavento di Terni (Gava-Costanzo/Passeri/Mariani-Illuzzi).

Ammoniti: Acerbi, Brugman, Biondini

Dopo l’exploit all’esordio con il Napoli, il Pescara va a Sassuolo cercando di confermarsi come rivelazione della Serie A. Oddo conferma in blocco l’undici della prima, con Caprari avanti insieme a Benali e Verre, ma si rinforza con il recupero di Campagnaro al centro della difesa e con i colpi di mercato Pepe e Bahebeck in panchina. Di contro un altro pescarese doc: Eusebio Di Francesco, che si affida alla formazione che ha ottenuto la qualificazione in Europa League, ma in attacco con Berardi e Politano va Defrel al posto di Matri.

L’avvio biancazzurro è fulminante ad opera di Caprari, che monta palla al piede sulla sinistra subito dopo la battuta dal centrocampo, finta su Acerbi e lo mette a sedere sul limite, penetra ulteriormente per concludere cercando il palo lontano ma Consigli riesce a distendersi per sventare la rete precoce. La risposta del Sassuolo arriva al 7’ con la botta secca di Duncan dall’ingresso dell’area, murata da Gyomber che si oppone con il corpo. Sono i ragazzi di Oddo a dominare i primi minuti giocando a memoria: la triangolazione con Memushaj al 9’ manda Verre al traversone basso dal fondo a sinistra, Cannavaro deve cercare di intercettare in scivolata disperata e rischia l’autorete sul primo palo ma Consigli ha i riflessi da felino e si tuffa evitando l’autorete. La retroguardia di casa soffre in maniera lampante la rapidità e il gioco fluido degli adriatici, Caprari va nuovamente in fuga un minuto dopo sul filtrante di Benali e riesce a sfiorare la base del palo con un diagonale sinistro chirurgico dalla corta distanza. Cross e conclusioni a raffica verso la porta emiliana alla mezz’ora, ci prova anche Brugman con un esterno destro sibillino dal limite ma lo specchio alle spalle di Consigli rimane senza impronte. Il trend si capovolge improvvisamente al 36’, quando Berardi sveglia i suoi con un doppio tunnel in dribbling e ottiene una punizione dai 25 metri. Il piazzato non si concretizza ma è il preludio al ribaltone del 37’: Duncan riceve in verticale da Magnanelli e appoggia al volo per la penetrazione di Defrel sul vertice destro, il francese si beve Gyomber con un controllo a rientrare e infilza il colpevole Bizzarri sul primo palo con un tiro secco. 1-0. Il Delfino non accusa troppo il colpo e si ripresenta davanti a Consigli al 40’: Zampano la porta sulla destra e cerca Gyomber sulla linea di porta, il centrale si fa trovare prontissimo ma Acerbi lo anticipa in corner un istante prima della deviazione a rete. La reazione c’è ma non basta a rendere giustizia al bel gioco pescarese e all’intervallo si va con i padroni di casa in vantaggio.

In campo torna un Sassuolo decisamente più solido del primo tempo: Duncan, al 7’st, spara un siluro dal limite che viene parato dal petto di Campagnaro a centro area e Berardi, subito dopo, scortica il filo della traversa con un mancino a sorpresa da 25 metri. Gli abruzzesi non mollano e si risvegliano al 13’st: l’azione nasce sempre sulla fascia sinistra, Caprari manda dentro Biraghi che vince il rimpallo con Cannavaro e cerca la conclusione radente di prima intenzione, trovando la risposta in tuffo di Consigli. Altrettanto decisivo, al 18’, l’anticipo di Gyomber su Defrel, cercato in rimorchio dal Politano dopo la corsa verso il fondo che brucia la linea difensiva biancazzurra. Oddo non attende oltre per reagire di prepotenza e cerca la risposta in attacco con l’innesto di Bahebeck, che esordisce sostituendo Benali, mentre Di Francesco cambia Politano con Ragusa per non smorzare la propria spinta offensiva. La ragione rimane dalla parte del tecnico neroverde, con un pizzico di fortuna: al 22’st, Berardi imposta l’inserimento per Defrel, Gyomber riesce a negargli il numero da circo ma la respinge corta, creando l’assist per il sinistro di controbalzo proprio di Berardi che trova Bizzarri nuovamente sorpreso e segna il 2-0. Il Pescara paga la scarsa concretezza, anche Bahebeck va a una spanna dal palo con un sinistro velenoso ma il suo tentativo segna il livello discendente della manovra biancazzurra. Quando Di Francesco mette anche Matri per lo stanco Defrel, Oddo gioca il tutto per tutto in avanti con Mitrita e Manaj per Memushaj e Brugman. Doppia mossa azzeccata per il tecnico campione del mondo: al 35’st, Mitrita stoppa col petto un campanile e taglia verso l’area in serpentina e cerca l’altro proprio Manaj che sbuca nel mucchio e segna il 2-1 all’esordio in biancazzurro.  L’albanese in prestito dall’Inter ha buona anche la palla del pareggio: battuta intercettata dal Pescara, palla lunga per Manaj che si invola verso la porta ma non controlla davanti a Consigli rimasto senza difesa e fuori dai pali perdendo malamente la sfera. Nei cinque i minuti di recupero ci prova anche Zampano: Mitrita e Caprari trascinano Manaj a ciabattare sul limite, sull’errore respinto corto dalla difesa si fionda il terzino che scocca una freccia alta di pochi centimetri sulla traversa a Consigli battuto, illudendo i tifosi per la seconda impresa consecutiva ma al 90′ arriva la prima sconfitta dell’anno.

Il Sassuolo si conferma vera forza, il Pescara si conferma bello ma soltanto a metà: gioco, tanto e di qualità, ma sotto porta sembra mancare la forza di quel bomber che per tanti è già la pecca di una squadra “bella che non balla”. Oddo deve sperare nelle ultime ore di mercato e nelle prossime sedute di allenamento di Pepe e Bahebeck per decidere quale sarà il mare in cui nuoterà il suo Delfino.