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Lapadula magnifico contro il Cesena, il Pescara vince ancora

Pescara (4-3-2-1): Fiorillo,Vitturini, Mandragora, Fornasier, Zampano, Memushaj, Torreira (90’ Selasi), Verre, Pasquato (85’ Bruno), Mitrita (75’ Cappelluzzo), Lapadula. In panchina: Aldegani, Zuparic, Acosta, Verde, Muller, Ventola. Allenatore: Massimo Oddo.

Cesena 4-3-2-1): Gomis, Fontanesi, Capelli, Caldara (67’ Magnusson), Renzetti, Kone, Cascione, Valzania (66’ Kessie), Ciano, Rosseti, Ragusa (57’ Garritano). In panchina: Agliardi, Lucchini, Perico, Falasco, Succi, Dalmonte. Allenatore: Massimo Drago.

Arbitro: Fabrizio Pasqua di Tivoli (Gori-Opromolla)

Reti: 78’ Lapadula

Ammoniti: Vitturini, Ciano, Cascione, Ragusa, Pasquato, Lapadula, Garritano, Memushaj

Scontro diretto, all’Adriatico, per l’accesso ai play off nell’anticipo della 36esima giornata tra Pescara e Cesena. Oddo ancora in emergenza e si affida, dopo il successo di sabato scorso, nuovamente alle nuove leve; l’assenza più pesante è quella dell’infortunato Caprari, ricade su Pasquato e Mitrita la scelta per supportare Lapadula in attacco. Drago punta tutto su Ciano e spera negli ex Cascione, Kone e Ragusa per spuntarla e assicurarsi il vantaggio dei risultati in chiave classifica.

I ritmi partono alti ma le due squadre sono ben concentrate a tenere strette le difese. Bisogna aspettare il 21’ per le prime emozioni, e sono i due portieri i veri protagonisti: inizia Fiorillo, Fontanesi va al cross basso, Ciano devia di mezzo esterno e l’estremo difensore è reattivo a chiudere sul proprio palo. Risponde Gomis al 30’: Pasquato serve in profondità Lapadula che prova a sorprenderlo ma il colored romagnolo è altrettanto bravo a chiudere l’angolino deviando in corner. Vige l’equilibrio fino all’intervallo, rotto solo dall’azione insistita del Cesena sull’out di destra, al 33’: bella combinazione Fontanesi-Ciano ma Fornasier riesce a fare da scudo a Fiorillo.

La ripresa è più agonismo che altro, un primo giallo vola dopo pochi secondi per Cascione, dopo 12 minuti, invece, l’arbitro grazia Ragusa con un giallo a tinte arancioni per una entrataccia su Torreira: Drago fiuta il nervosismo e lo sostituisce immediatamente con Garritano. Si torna a giocare a calcio al 16’st: Zampano lanciato in profondità al cross ravvicinato, una deviazione difensiva partorisce un campanile indirizzato al limite dell’area piccola dove Lapadula stacca in terzo tempo e incorna in avvitamento, Gomis ha ancora miracoli da sfoggiare e si oppone nuovamente da felino. I biancazzurri capiscono che possono premere e ripetono lo scambio a tre Mitrita-Zampano-Lapadula sulla porzione sinistra ma è provvidenziale l’anticipo di Caldara in tackle sul capocannoniere a centro area; intervento stoico che gli cosa l’infortunio alla caviglia e la sostituzione con Magnusson. Oddo si gioca il primo cambio dopo 75 minuti rilevando Mitrita, cecchino ostinato e senza gloria, con Cappelluzzo. Forse il LA che porta al vantaggio, con Pasquato spostato in regia, ma è il talento è tutto del talento cristallino di Gianluca Lapadula: Pasquato gliela scodella di prima dai 25 metri al 33’st, il bomber scatta sul filo dell’offside proprio sul limite, salta, carpia e rovescia dal dischetto schiacciandola in rete con un colpo spettacolare. 1-0. La magia non fa, però, sparire i cesenati: Ciano al 37’st fa tremare Fiorillo con una fucilata su punizione dall’angolino destro, il portiere adriatico vola ma può solo guardare la sfera che sfiora l’incrocio dei pali mentre esce. Il 28 del Cesena ci riprova dopo pochi attimi grazie alla combinazione Garritano-Renzetti, la difesa pescarese libera male ma Ciano spreca tutto ciccando la conclusione col suo piede debole, il destro. Dopo la rete, la squadra di Oddo si divide in tuo tronconi e agevola gli ospiti, il mister campione del mondo tampona con Bruno e Selasi nei 4 minuti di recupero ed argina gli avversari fino al triplice fischio.

Magnifico Lapadula, che supera se stesso e il record di 21 reti (senza rigori) segnate nello scorso anno con il Teramo e porta il Delfino a vincere la terza consecutiva. Ma è anche la ritrovata concentrazione ad aver riportato i delfini ad inanellare tre vittorie e ad uscire da un filone negativo ormai lontano. Tre punti che valgono ben di più visto lo scontro diretto: i play off ormai sono più un obbligo che un obiettivo.