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Savona-Teramo, è guerra mediatica tra Ascoli e società biancorossa

Riportiamo un comunicato della Teramo Calcio in merito alla divisione all’interno della commissione giudicante:

“In relazione a quanto apparso, in data odierna circa la netta spaccatura che sta emergendo nel Tribunale Federale Nazionale sulla decisione da assumere, la S.S. Teramo Calcio rafforza la convinzione di vedere prosciolto il proprio presidente Luciano Campitelli e, quindi, di vedersi confermata la promozione in Serie B, essendo tramontata l’ipotesi avanzata dalla Procura Federale della condanna della Società a titolo di responsabilità diretta.

L’evidente incrinatura creatasi nella Commissione giudicante genera la certezza dell’avvenuta insorgenza, quanto meno, di un serio e fondato dubbio da parte dei Giudici medesimi, per cui, in presenza di un dubbio tanto eclatante, è impensabile che possa venire condannato il presidente Campitelli, decretando parimenti la fine sportiva di una società, di una città e di un’intera provincia che dopo 102 anni di storia hanno meritatamente conquistato la Serie B.

Di contro, non si comprende a quali fonti interne federali e godendo di quali introdotte conoscenze abbia attinto la notizia il legale dell’Ascoli Picchio, per annunciare trionfalisticamente la promozione in B del Sodalizio bianconero.

Sicuramente, la promozione medesima non può essere letteralmente regalata ad una società che, staccata di cinque punti in classifica (in realtà sono quattro, con lo scontro diretto a favore del Teramo; ndg), subito eliminata ai playoff, mostratasi eccelsa solo per la sua disonorevole etica, chiaramente non consona alla storia del club, come confermato dalla presenza in prima fila dei suoi vertici dirigenziali al completo durante il processo, deve ancora essere giudicata per un illecito sportivo, commesso in una gara decisiva ai fini del campionato, alla terzultima giornata a Santarcangelo, e per la quale sono stati emessi regolari avvisi di garanzia dalla Procura della Repubblica di Catanzaro.

Alla luce di quanto sopra evidenziato, una domanda sorge spontanea: nel caso di condanna, per qualsiasi ragione, dell’Ascoli Picchio nel prossimo campionato, chi e come risarcirà la Teramo Calcio?

Eppure, la stessa Società marchigiana ha anche provveduto a trasmettere due diverse denunce alla Procura Federale nei confronti dello scrivente club, sottoscritte entrambe dal presidente Francesco Bellini, con le quali definiva un’aberrazione giuridica eventuali provvedimenti aventi decorrenza ed effetti sul campionato 2015/16.

Appare paradossale, pertanto, che il patron ascolano, in un’intervista rilasciata di recente, abbia dichiarato di non aver mai inoltrato alcunchè, dimenticando di aver formalizzato le stesse denunce che, a tal proposito, volentieri alleghiamo.

Il castello accusatorio a carico del presidente Campitelli è stato, con i fatti, punto su punto, completamente sgretolato dalla difesa dei legali Eduardo Chiacchio e Michele Cozzone, pur costretti ai loro interventi in tarda notte: e lo stupore e lo sconcerto mostrati a più riprese dai mass-media, anche di livello nazionale, per le conclusioni della Procura Federale, sono emblematici della carenza di prove a carico della Società biancorossa.

Attesi, pertanto, l’andamento e le risultanze del processo e riponendo, ancora oggi, la massima fiducia nel Collegio giudicante della FIGC e nella sentenza di primo grado che verrà a breve emessa”.

LA RISPOSTA DELL’ASCOLI. Alla nota di cui sopra, è arrivata nel tardo pomeriggio la risposta del Picchio: “I legali dell’Ascoli Avv. Grassani ed Avv. Celani si riservano ogni azione idonea a tutelare l’immagine dell’Ascoli Picchio, gravemente lesa dalle dichiarazioni apparse sul comunicato del Teramo Calcio, certi che il Tribunale Federale emetterà la sentenza in conformità  alle risultanze probatorie emerse nel corso del processo. E’ doveroso precisare che il predetto comunicato contiene notevoli inesattezze (distacco in classifica di 4 e non 5 punti tra i due club, avvisi di garanzia mai ricevuti dall’Ascoli Picchio), insinuazioni ed accuse diffamatorie (riferimento ad imprecisate “fonti interne federali” ed “introdotte conoscenze”, “disonorevole etica”) ed è opportuno ricordare che la vicenda giudiziaria nei confronti del Teramo non si deve certo all’iniziativa dell’Ascoli, bensì a quelle della Procura della Repubblica di Catanzaro e della Procura Federale, unanimi nel considerare ‘truccata a favore del Teramo” la partita Savona-Teramo. Procure davanti alle quali il presidente Luciano Campitelli non ha voluto rispondere, comportamento quantomeno curioso in chi si professa innocente. Quanto all’Ascoli,  in qualità di controinteressata  e parte lesa, non ha presentato alcuna denuncia, ma due lettere di significazione tese all’adozione, in tempi rapidi e ragionevoli, di tutte le determinazioni idonee a garantire e preservare la regolarità del campionato relativo alla stagione 2015/2016″.