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Maniero archiviato, ci pensa Pasquato: il Pescara ne fa 4 al Trapani

Trapani (4-4-2): Marcone, Rizzato, Martinelli (47’ Caldara), Pagliarulo, Lo Bue, Basso, Barillà (61’ Nadarevic), Zampa (78’ Iunco), Falco, Mancosu, Abate. In panchina: Ferrara, Vidanov, Aramu, Feola, Malele, Lombardi. Allenatore: Roberto Boscaglia.

Pescara (4-4-2): Aresti, Pucino, Cosic, Zampano, Zuparic, Bjarnason, Memushaj, Politano (74’ Caprari), Selasi (92’ Paolucci), Melchiorri, Pasquato (82’ Brugman). In panchina: Fiorillo, Aldegani, Venuto, Milillo, Da Silva, Silvestri. Allenatore: Roberto Baroni.

Reti: 12’ e 34’ Pasquato, 18’ Basso, 46’ Mancosu, 53’ Politano, 60’ Bjarnason

Arbitro: Juan Luca Sacchi di Macerata (Alassio-Segna)

Ammoniti: Pagliarulo, Aresti, Melchiorri, Selasi

Due le sfide che attendono il Pescara di Baroni alla prima di ritorno: superare il contraccolpo della cessione di Maniero, aggravata da quella di Appelt Pires partito nelle ultime ore per Livorno, e la formazione rimaneggiata con la quale si presenta al cospetto del Trapani. Infortunato Pesoli durante l’allenamento di rifinitura di ieri, la difesa non è quella migliore, mentre l’attacco è tutto puntato sull’estro di Federico Melchiorri.

Il primo a proporsi verso la porta di Marconi, al 5’, è però Bjarnason, che devia di poco alta di testa la deviazione sul cross lungo di Pucino: aveva la libertà e lo spazio per controllare e freddare il portiere trapanese, invece affretta e sciupa. Sembra più concreta l’impostazione in avvio degli Amaranto, che mordono di più a ridosso dell’area biancazzurra: al 10’ il break sulla mediana manda Basso a concludere da fuori area con un diagonale che sfiora il palo alla destra di Aresti. Il match, però, lo sblocca il Delfino al 12’: un tocco fortuito di testa di un centrocampista trova prontoPasquato sui 30 metri a controllare di petto spalle alla porta e a girare il sinistro direttamente sotto la traversa. 0-1. E pochi istanti dopo l’eurogoal, Pasquato ci riprova immediatamente servito dalla sinistra da Memushaj e innescato dal velo di Melchiorri: stavolta manca di pochissimo l’incrocio dei pali. I padroni di casa non danno segni di resa e, al 13’, possono anche approfittare di una papera di Aresti che svirgola sul retropassaggio di un compagno e la dà a Mancosu che cerca il rimorchio in area con un colpo di tacco, aiutando l’estremo difensore a riparare in seconda battuta. Rimane costante la pressione sulle fasce del Trapani e al 18’, da fallo laterale ad altezza area di rigore, arriva il pareggio: Falco la scarica dal fondo, Barillà conclude a botta sicura inserendosi tra le maglie troppo larghe della difesa ma centra la traversa, meglio fa Basso che ribadisce e la manda dentro rasoterra. 1-1. Ristabilita la parità, la gara torna ad essere in mano ai padroni di casa, che gestiscono il giro palla e si rendono molto pericolosi alla mezzora con Barillà, potente nella conclusione ma capace di concludere solo tra le braccia di Aresti dalla corta distanza. Al Pescara rimane solo la giocata in contropiede, e la ripartenza del 34’ vale il nuovo vantaggio: è Memushaj a recuperare palla sulla trequarti e a cavalcare sul corridoio centrale per poi servire Pasquato sulla sinistra dell’area amaranto, da lì il nuovo asso nella manica di Baroni trova la doppietta con un diagonale chirurgico che fredda Marcone. 1-2. L’altalenante andamento della gara sposta il pallino dalla parte degli adriatici, che gestiscono bene tutti gli spazi fino all’intervallo lasciando agli uomini di Boscaglia solo l’illusione di potersi sfogare in propensione offensiva.

Appena parte il secondo tempo, però, Mancosu rimette tutto in pari: il Pescara tiene palla giusto il tempo di battere da centrocampo, poi commette l’errore di regalarla alla punta sicula che si lancia verso la porta, semina Zuparic in velocità e trova la traiettoria imparabile per Aresti. 2-2. Nuovo equilibrio che dura soli 8 minuti, grazie ad un arringa biancazzurra: manovra ancora Pasquato per gli ospiti, crossa dentro dalla sinistra e trova la testa di Zuparic che, in salto, centra la traversa, poi la ribattuta che viene deviata in corner dal portiere; la battuta dall’angolo va sul vertice sinistro per Politano che disegna, col mancino, una parabola magica che scavalca Marcone per la terza volta 2-3. Botta e risposta senza tregua: il Trapani cerca subito di pareggiare lanciando Basso sul fianco sinitro, Pucino gli arriva alle spalle e lo recupera troppo vigorosamente, il trapanese va a terra ma l’arbitro Sacchi non acconsente al penalty, tra le veementi proteste del Provinciale. A chiudere i giochi arriva, in ritardo, anche l’atteso Melchiorri, che un minuto dopo irrompe in dribbling nell’area di casa ma conclude sul fondo. Fa meglio al 15’st, partendo in un contropiede micidiale per andare a servire Pasquato sulla destra dell’area che, a sua volta, accentra la palla per Bjarnason, liberissimo in area per battere Marcone senza problemi. 2-4. Acceso il motore, Melchiorri non si ferma più e, al 17’, mette ancora Bjarnason davanti a Marcone, l’islandese stoppa bene e si libera della marcatura ma la manda clamorosamente alta da 5 metri. La sfida non si spegne nemmeno dopo il sesto goal: una sbavatura difensiva dei biancazzurri, al 30’ st, lascia Mancosu libero di concludere di testa da due passi ma Aresti miracoleggia e respinge, parte un flipper in area del Pescara che regala un bonus contropiede agli adriatici che rovesciano l’azione e vanno, con Melchiorri, a chiamare Marcone alla respinta altrettanto provvidenziale. A 5 minuti dal 90’ il Delfino sfiora anche il quinto goal: Memushaj verticalizza per Bjarnason che scatta sul filo del fuorigioco, controlla in palleggio all’ingresso dell’area e spara col destro al volo, ma Marcone replica con una mano in tuffo felino. Il finale è quello degno di cotanta partita: il Trapani prova fino all’ultimo con un rapido scambio sul fondo a destra, Mancosu serve Falco sulla lunetta, il destro è potente ma sfila a pochi centimetri dal palo. In extra-time c’è spazio anche per il tentativo del subentrato Caprari centra la traversa, Melchiorri può ribadire ma si mangia la rete tentando la rovesciata.

Bottino strapieno per il Delfino: emozioni a iosa per i tifosi, desiderosi di riscatto dopo la cessione del bomber Maniero, 3 punti ottenuti sul campo fin qui inespugnabile del Trapani e la zona play off raggiunta con 31 punti. Si apre nel migliore dei modi il 2015 del Pescara.