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Giulianova, intervista a Edoardo Ferrante ex giocatore del Giulianova Calcio

Da ragazzino amava le costruzioni, la poesia, la filosofia e la letteratura. Sognava di diventare forse ingegnere, poeta, filosofo. E invece è spuntata quasi all’improvviso la passione per il calcio che l’ha travolto e proiettato in una dimensione completamente diversa. Edoardo Ferrante, 31 anni, abruzzese di Arsita, tenacia, classe e serietà da vendere, tra i migliori centrali difensivi della serie C, resta tuttavia un calciatore sui generis. Il suo mondo non ha i confini del rettangolo di gioco ma allarga la sguardo su temi, esperienze e valori di notevole interesse e attualità: famiglia, cultura, ambiente, rispetto, riconoscenza, solidarietà, amicizia. E così, grazie alla lettura di un saggio, di un romanzo o di testo di filosofia proposto dallo zio quasi novantenne, Edoardo ha trovato una valida alternativa a partite e allenamenti. Adesso gioca in serie C con la Recanatese di mister Pagliari ma ricorda sempre con piacere gli anni trascorsi a Giulianova e in particolare il feeling con la tifoseria e il suo mentore Francesco Giorgini senza nulla togliere ai preziosi consigli del tecnico Giampaolo.

Cᴏᴍ’ᴇ̀ ɴᴀᴛᴀ ʟᴀ ᴘᴀssɪᴏɴᴇ ᴘᴇʀ ɪʟ ᴄᴀʟᴄɪᴏ? Dᴏᴠ’ᴇ̀ ᴄᴏᴍɪɴᴄɪᴀᴛᴀ ʟᴀ ᴛᴜᴀ ᴄᴀʀʀɪᴇʀᴀ? Cʜɪ ᴛɪ ʜᴀ sᴄᴏᴘᴇʀᴛᴏ ᴇ ᴄʜɪ ʜᴀ ᴄʀᴇᴅᴜᴛᴏ ɪɴ ᴛᴇ?

Sono sincero quando dico che le mie passioni, da piccolo, erano altre. Amavo le costruzioni, scrivere poesie o temi e non avevo tutto questo interesse per il calcio. È stato papà a trasmettermi più che altro la fede calcistica verso il Milan e lo faceva con videocassette, sciarpe o magliette che, piano piano, hanno cominciato a stimolare la mia curiosità. Vedevo che a scuola, durante l’ora di educazione fisica, avevo una sorta di talento verso gli sport in generale. Scelsi il calcio perché, in un piccolo paese in particolare, è ciò di cui si parlava di più quando si usciva per andare in piazza o per le vie, più in generale.

Hᴀɪ ɢɪᴏᴄᴀᴛᴏ ᴄᴏɴ sǫᴜᴀᴅʀᴇ ᴀʙʀᴜᴢᴢᴇsɪ ʙʟᴀsᴏɴᴀᴛᴇ ᴄᴏᴍᴇ Gɪᴜʟɪᴀɴᴏᴠᴀ, L’Aǫᴜɪʟᴀ, Rᴇɴᴀᴛᴏ Cᴜʀɪ Aɴɢᴏʟᴀɴᴀ, Sᴀɴᴛ, Aᴠᴇᴢᴢᴀɴᴏ ᴅᴏᴠᴇ ʜᴀɪ ʟᴀsᴄɪᴀᴛᴏ ᴏᴛᴛɪᴍɪ ʀɪᴄᴏʀᴅɪ. Cᴏsᴀ ᴄᴏɴsᴇʀᴠɪ ᴅɪ ǫᴜᴇʟʟᴇ ᴇsᴘᴇʀɪᴇɴᴢᴇ? Cᴏᴍ’ᴇ̀ sᴛᴀᴛᴏ ɪʟ ʀᴀᴘᴘᴏʀᴛᴏ ᴄᴏɴ ʟ’ᴀᴍʙɪᴇɴᴛᴇ, sᴏᴘʀᴀᴛᴛᴜᴛᴛᴏ ᴄᴏɴ ɪ ᴛɪꜰᴏsɪ ᴅᴇʟ Gɪᴜʟɪᴀɴᴏᴠᴀ, sᴇᴍᴘʀᴇ ᴍᴏʟᴛᴏ ᴄᴀʟᴏʀᴏsɪ? Hᴀɪ ᴀɴᴄᴏʀᴀ ᴄᴏɴᴛᴀᴛᴛɪ ᴇ ᴀᴍɪᴄɪᴢɪᴇ?

Ogni esperienza lascia sempre qualcosa che sia personale o prettamente calcistica. A L’Aquila non andò bene, mi infortunai spesso e la lontananza dal campo mi portò a distrarmi forse troppo da quella che è la vita che è richiesta ad un calciatore. Che usa cioè il fisico per “lavorare”. Il classico posto dove si sbatte il muso. Da lì andai a Giulianova, posto dove grazie a Francesco Giorgini trovai la piena maturazione come calciatore. Mi responsabilizzò, l’anno dopo mi fece capitano e non posso che ringraziarlo ogni volta. A Giulianova, come in tante piazze, ci sono tifosi e tifosi. C’è chi esagera andando oltre il semplice tifo pretendendo impegno (come se ogni giocatore non facesse il massimo quando entra in campo) e poi c’è chi invece tifa per te, ti vuole bene, se riconosce la tua sensibilità si crea un legame anche fuori. Ed è ciò che è successo con alcuni a Giulianova. Con tanti, più che altro della “vecchia guardia” mi sento ancora e, quando possibile, ci vediamo per aperitivi o cene. Avrò sempre un bellissimo ricordo di loro e del calore di quella piazza.

Sᴇɪ ᴏʀɪɢɪɴᴀʀɪᴏ ᴅɪ Aʀsɪᴛᴀ, ǫᴜɪɴᴅɪ ᴀʙʀᴜᴢᴢᴇsᴇ ᴅᴏᴄ, ᴍᴀ ɢɪᴏᴄʜɪ ɴᴇʟʟᴀ Rᴇᴄᴀɴᴀᴛᴇsᴇ. Tɪ ꜰᴀʀᴇʙʙᴇ ᴘɪᴀᴄᴇʀᴇ ᴛᴏʀɴᴀʀᴇ ɴᴇʟʟᴀ ᴛᴜᴀ ʀᴇɢɪᴏɴᴇ ᴏ ɴᴇʟʟᴀ ᴛᴜᴀ ᴘʀᴏᴠɪɴᴄɪᴀ?

Se ci sono le condizioni sì. Non parlo di soldi perché non ho mai giocato per quelli, o comunque non sono mai stati prioritari. Parlo di creazione di un gruppo di persone che hanno passione e vogliono fare le cose per bene senza giochetti o giri di parole vari.

Lᴀ Rᴇᴄᴀɴᴀᴛᴇsᴇ, ꜰᴏʀᴍᴀᴢɪᴏɴᴇ ᴅɪ sᴇʀɪᴇ C, ᴍᴀᴛʀɪᴄᴏʟᴀ ʀɪᴠᴇʟᴀᴢɪᴏɴᴇ, ʜᴀ ᴄᴏɴǫᴜɪsᴛᴀᴛᴏ ᴜɴᴀ sᴛᴏʀɪᴄᴀ sᴀʟᴠᴇᴢᴢᴀ ᴇ sᴏɢɴᴀ ᴀᴅᴅɪʀɪᴛᴛᴜʀᴀ ɪ ᴘʟᴀʏ ᴏꜰꜰ. Uɴ ᴘɪᴄᴄᴏʟᴏ ᴍɪʀᴀᴄᴏʟᴏ ɢʀᴀᴢɪᴇ ᴀɴᴄʜᴇ ᴀʟʟᴇ ᴏᴛᴛɪᴍᴇ ᴘʀᴇsᴛᴀᴢɪᴏɴɪ ᴅɪ Eᴅᴏᴀʀᴅᴏ Fᴇʀʀᴀɴᴛᴇ, ᴄᴇɴᴛʀᴀʟᴇ ᴅɪꜰᴇɴsɪᴠᴏ ᴄᴏʟ “ᴠɪᴢɪᴏ” ᴅᴇʟ ɢᴏʟ. Rɪᴍᴀʀʀᴀɪ ɴᴇʟʟᴇ Mᴀʀᴄʜᴇ ɪʟ ᴘʀᴏssɪᴍᴏ ᴀɴɴᴏ?

Non saprei, lo spero. A Recanati si è creato un gruppo di persone che sanno stare insieme, si stimano, e condividono tante cose oltre al calcio. Rimarrei per un benessere mio personale, una sorta di medicina a questa vita fatta forse di troppa apparenza e superficialità.

I ᴄᴀᴍᴘɪᴏɴᴀᴛɪ sᴛᴀɴɴᴏ ᴘᴇʀ ᴛᴇʀᴍɪɴᴀʀᴇ. Iʟ Pɪɴᴇᴛᴏ ᴇ̀ ᴠɪʀᴛᴜᴀʟᴍᴇɴᴛᴇ ɪɴ sᴇʀɪᴇ C, L’Aǫᴜɪʟᴀ ᴇ̀ sᴛᴀᴛᴀ ᴘʀᴏᴍᴏssᴀ ɪɴ D, ɪʟ Gɪᴜʟɪᴀɴᴏᴠᴀ sᴏɢɴᴀ ᴅɪ ᴀᴄᴄᴇᴅᴇʀᴇ ᴀʟʟᴀ ꜰᴀsᴇ ɴᴀᴢɪᴏɴᴀʟᴇ ᴅᴇɪ ᴘʟᴀʏ ᴏꜰꜰ ᴘᴇʀ ʟᴀ sᴇʀɪᴇ D. E ᴄ’ᴇ̀ ɪʟ Pᴇsᴄᴀʀᴀ ᴄʜᴇ ᴄᴏɴ Zᴇᴍᴀɴ ᴘᴜɴᴛᴀ ᴀʟʟᴀ B. Tɪ sᴛᴜᴢᴢɪᴄᴀ ǫᴜᴇsᴛᴏ ᴠᴇɴᴛᴀɢʟɪᴏ ᴅɪ ᴏᴘᴘᴏʀᴛᴜɴɪᴛᴀ̀?

Le osservo con piacere perché vorrei che il calcio abruzzese dicesse la sua sempre. Ci sono tifosi e persone appassionate che spesso soffrono nel vedere le cose fatte male e non va bene.
La sofferenza è altra, è chiaro, il mio è un discorso squisitamente calcistico e niente di più.
Io personalmente penso alla Recanatese e solo a quella.

A ǫᴜᴀʟᴇ ɢɪᴏᴄᴀᴛᴏʀᴇ ᴅɪ sᴇʀɪᴇ A ᴛɪ ɪsᴘɪʀɪ ᴇ ᴘᴇʀ ǫᴜᴀʟᴇ sǫᴜᴀᴅʀᴀ ғᴀɪ ɪʟ ᴛɪғᴏ?

Il Milan. Non ho un giocatore sinceramente, non mi piacciono questi difensori odierni che pensano a esser belli a discapito della concretezza. Un po’ come se un goal preso fosse meno importante di una bella giocata difensiva strappa applausi. Al difensore è richiesto di difendere. Da piccolo mi piaceva Nesta, bello e concreto.

Qᴜᴀʟᴇ ᴀʟʟᴇɴᴀᴛᴏʀᴇ ᴘɪᴜ̀ ᴅɪ ᴀʟᴛʀɪ ᴛɪ ʜᴀ ꜰᴏʀᴍᴀᴛᴏ ᴛᴇᴄɴɪᴄᴀᴍᴇɴᴛᴇ ᴇ ᴜᴍᴀɴᴀᴍᴇɴᴛᴇ ᴇ ᴛɪ ʜᴀ ʟᴀɴᴄɪᴀᴛᴏ ɴᴇʟ ᴄᴀʟᴄɪᴏ ᴘʀᴏꜰᴇssɪᴏɴɪsᴛɪᴄᴏ? Iɴ sᴏsᴛᴀɴᴢᴀ ᴀ ᴄʜɪ ᴅᴇᴠɪ ᴘʀɪɴᴄɪᴘᴀʟᴍᴇɴᴛᴇ ɪʟ sᴜᴄᴄᴇssᴏ?

Il mio successo attuale è strettamente legato a Pagliari. Non tanto per avermi confermato in C quanto per averlo fatto l’anno prima, in D, dopo un campionato davvero fatto male da me. Il mister ha occhio, riconosce le persone e si è fidato di me prima di tutto sotto l’aspetto umano, poi anche sotto quello calcistico. In campo bisogna pur sapere cosa fare insomma.
Avrò sempre ricordi di Giorgini, come detto sopra, e di Destro che ha spinto al massimo la mia ambizione nel primo anno di serie C (andato male pure quello). È una persona seria, per bene, molto diretta e attenta a ogni dettaglio. Di Giampaolo ricorderò sempre la sua attenzione dicendo che anche io, se avessi creduto più nei miei mezzi, sarei stato in grado di giocare meglio a calcio senza pensare solo a difendere. Altra iniezione di fiducia e altro livello successivo.

Dᴇᴠɪ ᴍᴏʟᴛᴏ ᴀɴᴄʜᴇ ᴀʟʟᴀ ᴛᴜᴀ ғᴀᴍɪɢʟɪᴀ. Qᴜᴀʟ ᴇ̀ ɪʟ sᴜᴏ ʀᴜᴏʟᴏ? E’ ᴠᴇʀᴏ ᴄʜᴇ ᴘᴀᴘᴀ̀ ᴛɪ sᴇɢᴜᴇ ᴅᴀᴘᴘᴇʀᴛᴜᴛᴛᴏ sɪᴀ ɪɴ ᴄᴀsᴀ sɪᴀ ɪɴ ᴛʀᴀsғᴇʀᴛᴀ?

Papà sempre, dovunque. Gli faccio l’accredito e lui si regala questi momenti domenicali per sé. Sono momenti di riflessione in fondo no? Dove starsene in pace dopo tutti gli impegni che ha in settimana. Sono felice di potergli regalare questa possibilità e continuerò a farlo fino a quando il cervello sarà stimolato. Per il resto sono molto molto legato a casa, alle mie radici, a mia sorella che mi segue da Milano e sbraita contro un Pc e che ogni volta che viene a vedermi vinciamo, e a mia mamma che ha il suo modo di informarsi. Giustamente distaccato ma sempre molto premuroso e amorevole. Poi ci sono gli zii che seguono e anche uno zio “più grande”, che nella vita ha fatto tutt’altro che a quasi 90 anni si è riscoperto tifoso. La mia compagna invece è entrata come una forza della natura nel mio mondo e ha imposto, gentilmente, alcuni miglioramenti che effettivamente andavano fatti. Le relazioni nascono sempre dal tentativo di voler superare i propri limiti personali, questo è un pensiero mio, e con lei abbatto ogni cosa. Quando può viene a vedermi ma non è necessario vederla fisicamente allo stadio dal momento che è sempre molto chiara, per me, la sua presenza.

Hᴀɪ ɪɴᴛᴇɴᴢɪᴏɴᴇ ᴅɪ ʀɪᴍᴀɴᴇʀᴇ ɴᴇʟ ᴍᴏɴᴅᴏ ᴅᴇʟ ᴄᴀʟᴄɪᴏ ᴄᴏᴍᴇ ᴀʟʟᴇɴᴀᴛᴏʀᴇ, ᴅɪʀᴇᴛᴛᴏʀᴇ sᴘᴏʀᴛɪᴠᴏ, ᴘʀᴏᴄᴜʀᴀᴛᴏʀᴇ ᴏ ᴛʀᴀ ᴅɪᴠᴇʀsɪ ᴀɴɴɪ, ǫᴜᴀɴᴅᴏ sᴍᴇᴛᴛᴇʀᴀɪ ᴅɪ ɢɪᴏᴄᴀʀᴇ, ғᴀʀᴀɪ ᴀʟᴛʀᴏ? Qᴜᴀʟ ᴇ̀ ɪʟ sᴏɢɴᴏ ɴᴇʟ ᴄᴀssᴇᴛᴛᴏ ᴅɪ Eᴅᴏᴀʀᴅᴏ?

No, no. Insieme a papà stiamo creando altro, qualcosa legato alla ricettività ad Arsita che è un paese a cui devo gran parte della mia formazione. Gli sono grato e sento di restituire quanto appreso. Se sono sensibile e curioso verso certe cose è grazie ad Arsita e alla sua comunità (che continua a seguirmi da lontano). Se servirà una mano per una scuola calcio nella Valle del Fino in futuro sarò felice di espormi, altrimenti rimarrò nel campo dell’imprenditoria turistica. Ci sono dinamiche nel mondo del calcio che non sempre si sposano con il mio essere, non parlo di chissà quali cose grandi ma semplicemente di relazioni umane.

Cᴏᴍᴇ ᴛʀᴀsᴄᴏʀʀɪ ɪʟ ᴛᴇᴍᴘᴏ ʟɪʙᴇʀᴏ?
Qᴜᴀʟɪ ɪ ᴛᴜᴏɪ ʜᴏʙʙʏ?

Il calcio dà delle regole e una sorta di routine, se da un lato è giusto avere dei ritmi di vita sani dall’altro è importante anche non farsi ingabbiare. Io leggo, leggo tantissimo. Ho comprato un lettore di e-book per risolvere il problema dell’abbondanza perché in casa tra poco non ci si entra nemmeno più! Viaggiando in treno ho tempo per me, per prendermi cura di me e per annoiarmi come si deve che ogni tanto non guasta mai. Creo eventi per Arsita che spesso, grazie agli amici e ai famigliari, si concretizzano. Poi ascolto podcast d’attualità e mi tengo informato su ciò che accade. Non tutto perché l’idea di esser sempre connesso mi terrorizza. Selezionare le informazioni e farmi una mia idea critica è alla base, per avere un posto equilibrato ed elastico nel mondo.

( Radio Azzurra Giulianova )