E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sugli ultimi dati Istat in occasione della Festa della mamma 2021 con la distribuzione per l’occasione di oltre 250mila chili di cibo in pacchi alimentari per le famiglie in difficoltà grazie all’importante operazione di solidarietà del sistema agroalimentare italiano promossa dalla Coldiretti insieme a Filiera Italia e Campagna Amica che ha coinvolto le più importanti realtà dell’agroalimentare nazionale.
In Abruzzo alle mamme in difficoltà delle quattro provincie di Chieti, Pescara, Teramo e L’Aquila sono stati consegnati circa 8mila chilogrammi di cibo per un totale di 150 pacchi alimentari con distribuzione e smistamento nel mercato di Campagna Amica di Chieti in via Arniense alla presenza del presidente dell’associazione Agrimercato d’Abruzzo Giuseppe Scorrano e del sindaco Diego Ferrara, nel mercato di Campagna Amica di Pescara in via Paolucci (di fronte al ponte del mare) alla presenza del vicepresidente dell’Associazione Agrimercato Marco Di Mascio e nel mercato di Campagna Amica di Teramo (via Roma, angolo di via Po) con la partecipazione del presidente di Coldiretti Teramo Emanuela Ripani (in foto la consegna nei mercati).
L’emergenza Covid ha impoverito più di una famiglia su quattro (28,8%) che ha dichiarato nel 2020 un peggioramento della situazione economica rispetto all’anno precedente – spiega Coldiretti – con un deterioramento che ha colpito di più le regioni ricche del Centro (30,5%) e del Nord (28,8%) rispetto al Mezzogiorno (27,7%). La punta dell’iceberg delle difficoltà in cui si trova il Paese è rappresentata – continua la Coldiretti – dagli oltre 5,6 milioni di individui in condizione di povertà assoluta, con un’incidenza media pari al 9,4%. Si tratta del valore più elevato degli ultimi quindici anni con la povertà che – precisa la Coldiretti – cresce soprattutto al Nord, area particolarmente colpita dalla pandemia, dove la percentuale di poveri assoluti passa dal 6,8% al 9,4% degli individui.
Fra i nuovi poveri – continua la Coldiretti – ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie che sono state fermate dalla limitazioni rese necessarie dalla diffusione dei contagi per Covid. Persone e famiglie che mai prima d’ora – precisa la Coldiretti – avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche. Contro la povertà – sottolinea la Coldiretti – è cresciuta la solidarietà che si è estesa dalle organizzazioni di volontariato alle imprese e ai singoli cittadini.