Controlli del Nas su cibi e cucine: denunce e sequestri nelle province di Chieti e Pescara

I Carabinieri del Nas di Pescara hanno eseguito in questi giorni numerose ispezioni nei confronti di imprese alimentari, prossime a zone di balneazione a forte presenza turistica.

I riferimenti esatti sui locali oggetto di controlli non sono stati forniti dal Nas.

In provincia di Chieti, i militari hanno denunciato un ristoratore e sequestrato circa 100 kg fra prodotti carnei, vegetali e paste ripiene, poiché insudiciate ed in cattivo stato di conservazione.

Nei locali del ristorante a servizio del villaggio turistico, gli ispettori hanno rinvenuto diversi alimenti ricoperti da muffe, con data di scadenza oltrepassata di validità e conservati a temperatura ambiente, a dispetto delle modalità di conservazione in frigorifero, indicate in etichetta. Al termine di un’ulteriore attività ispettiva, in un ristorante annesso a stabilimento balneare i NAS hanno segnalato alla Procura della Repubblica di Vasto il responsabile dell’esercizio per aver omesso di indicare, sul menù a la carte, la reale origine congelata/surgelata dei prodotti alimentari impiegati, inducendo, così, in inganno la clientela che, in assenza di quelle informazioni, era portata a ritenere che quelli nel menù erano piatti preparati con prodotti freschi.

Nel corso di un servizio notturno, svolto con la collaborazione di militari della Capitaneria di Porto di Ortona, i NAS hanno individuato due attività di somministrazioni di alimenti e bevande, svolte abusivamente su un tratto di spiaggia della costa teatina. Gli ispettori hanno documentato la presenza di sedie e tavolini, con tanto di mise en plass, posizionati da due stabilimenti balneari, direttamente sulla spiaggia, in assenza di notifica preventiva all’Autorità Competente. Il personale del Dipartimento di Prevenzione della ASL, intervenuto in loco, ne ha disposto l’immediata sospensione.

In Provincia di Pescara i NAS, unitamente a personale del SIAN, hanno ispezionato una gastronomia etnica da asporto, con possibilità di consumazione sul posto, frequentata da bagnanti e villeggianti. La cucina, peraltro con aerazione insufficiente, presentava gravi carenze igienico sanitarie e organizzative. Accumuli di rifiuti e presenza di unto sotto le attrezzature e agli angoli del pavimento, oltre che la presenza di un lavabo monovasca, utilizzato promiscuamente per la detersione delle stoviglie e la mondatura dei vegetali, hanno imposto l’adozione di un provvedimento urgente di sospensione dell’attività. L’esercizio potrà riaprire al pubblico solo dopo che l’Autorità Competente avrà verificato il ripristino delle condizioni igieniche.

Dall’inizio dell’estate il Nas abruzzese, a tutela della salute di frequentatori, turisti e bagnanti, ha ispezionato 21 stabilimenti balneari, delle coste teramana, pescarese e teatina. Per 11 sono scattati provvedimenti di sospensione, dovuti alle gravi carenze igienico sanitarie riscontrate, con sanzioni che, nel complesso, superano i 50 Mila euro. Cinque ristoratori sono stati denunciati: tre per frode in commercio e due per alimenti in cattivo stato di conservazione o insudiciati. 150 i kilogrammi di alimenti mal conservati e avviati a distruzione.

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