Pescara. C’è anche una coppia della provincia di Pescara nelle maglie dell’operazione “&uroGreen Pass”, eseguita dalla Squadra Mobile di Ancona e che ha scoperto come un infermiere professionale anconetano di 51 anni riusciva a fare rilasciare illecitamente la certificazione vaccinale.
Nelle marche arrivavano persone da varie regioni d’Italia – Puglia, Emilia Romagna, Abruzzo, Lombardia e Veneto – per ottenere indebiti Green pass mediante false vaccinazioni: secondo gli inquirenti, l’infermiere fingeva di somministrare il vaccino all’interno del box del punto vaccinale nell’impianto sportivo ‘Paolinelli’, gettava via il siero e applicava il cerotto, sviando così l’attenzione anche del medico responsabile. Non sono emerse infatti responsabilità di medici, funzionari o altre persone del centro vaccinale in questione.
I dettagli emergono dall’operazione “&Green Pass” eseguita dalla Squadra Mobile di Ancona nelle prime ore della mattinata e coordinata dalla Procura, nella quale sono state utilizzate anche immagini di videosorveglianza.
Sono 24 le perquisizioni e circa 18mila euro sequestrati. Coinvolte, per le notifiche dei provvedimenti, le Questure di Barletta Andrea Trani, Bologna, Fermo, Foggia, Macerata, Milano, Padova, Pescara e Taranto.
In carcere è finito proprio l’infermiere mentre altre quattro persone, tra cui un 53enne avvocato con studio ad Ancona, sono state poste ai domiciliari per le accuse contestate di corruzione, falso ideologico e peculato, continuati e in concorso a vario titolo con altri 45 indagati. A questi ultimi, i beneficiari degli indebiti Green pass, per la stragrande maggioranza ‘No vax’ come gli altri indagati, sono state applicate misure cautelari dell’obbligo di dimora e di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria.
Le indagini comunque sono ancora in fase preliminare. Le quattro persone finite ai domiciliari sono accusate di aver fatto da intermediari con i beneficiari nella ‘filiera’ dei Green pass illeciti, in quanto per il tipo di conoscenze e di attività svolta svolgevano opera di ‘collettori’ di richieste di Green pass indebiti. Secondo le prime informazioni ognuno di loro, tramite i presunti intermediari, sarebbe stato in qualche modo veicolato per la ‘vaccinazione’ all’infermieri, e avrebbe pagato circa 400 euro per ottenere la certificazione dopo la finta somministrazione.
La questura di Pescara ha notificato a una coppia di conviventi residenti nella provincia le misure cautelari di obbligo di dimora nel luogo di residenza, divieto di uscita nelle ore serali e obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria. I due avrebbero versato il denaro all’infermiere e ai suoi intermediari per poi recarsi ad Ancona per la finta somministrazione.