Un rapporto che di riflesso ci porterà a discutere delle condizioni di difficoltà dei giornalisti precari, che sono coloro che, pur in prima linea nel garantire ai cittadini abruzzesi l’informazione, anche politica, costituiscono l’anello più debole della catena mediatica.Il dibattito si svolgerà sabato 4 maggio alle ore 10.30 nella Sala dei Marmi della Provincia di Pescara: discuteranno con Cinqueuronetti, che presenterà tramite Stefano Buda la propria “piattaforma” di richieste alla politica, i parlamentari Giovanni Legnini (Pd), Gianni Melilla (Sel), Paola Pelino (Pdl), Giulio Sottanelli (Scelta Civica) e Gianluca Vacca (M5S). Modererà la collega precaria Evelina Frisa. La discussione prevede l’approfondimento dei temi del conflitto d’interessi e della rivoluzione mediatica apportata dall’arrivo nell’agone politico di Beppe Grillo, dalla mancanza di editori puri, caratteristica tutta italiana, e della crisi della carta stampata, della stretta della politica sull’informazione e degli sconfinati orizzonti aperti dal web. Non mancherà un confronto sulle difficili ed insostenibili condizioni sperimentate dai giornalisti precari, principali attori del sistema dell’informazione, sempre più ricattabili, isolati, privi di tutele e costretti ad accettare retribuzioni irrisorie. Uno stato di cose che si ripercuote inevitabilmente sulla qualità dell’informazione e che condanna migliaia di cronisti ad esistenze sospese. Non ci sarà spazio solo per i relatori: i microfoni infatti saranno aperti anche ai contributi dei cittadini e degli addetti ai lavori che volessero intervenire. In particolare, Cinqueuronetti sarebbe felice che i tanti colleghi precari presenti in Abruzzo, diverse centinaia ma in larga parte sconosciuti gli uni agli altri, potessero intervenire e discutere per conoscersi e per unirsi al fine di conquistare diritti e tutele: l’iniziativa del 4 maggio ambisce, del resto, ad essere un nuovo punto di partenza, per iniziare a “fare rete” tra i precari, chiamati alla mobilitazione, al di là e al di fuori delle logiche “elettorali” che caratterizzano l’attuale fase del dibattito negli enti di categoria.