Pescara, Progetto Noemi richiede il finanziamento del bando Caregiver

Il risultato che ci si augura di ottenere dall’incontro di lunedì prossimo nella sede della Regione Abruzzo a Pescara, che vedrà insieme il presidente Luciano D’Alfonso e Andrea Sciarretta, presidente dell’Associazione Progetto Noemi, nonchè papà della piccola Noemi affetta da Atrofia muscolare spinale; è il finanziamento del bando regionale Caregiver 2017, a favore dei familiari dei minori in età pediatrica con disabilità gravissima ma soprattutto l’apertura del reparto di Terapia sub intensiva pediatrica all’ospedale di Pescara, arredato e dotato della strumentazione da mesi, ma ancora chiuso.

Ringrazio vivamente il presidente D’Alfonso – ha commentato il papà di Noemi – per aver convocato l’incontro. Auspichiamo che, unitamente agli assessori ed ai dirigenti regionali, ci dia le risposte attese e attivi interventi, concreti, a difesa dei bambini gravemente malati“.

Il bando Caregiver 2017 resta infatti ancora sulla carta, non avendo la copertura. Mesi fa, la Regione Abruzzo aveva preso l’impegno di stanziare 280 mila euro. Nulla è però avvenuto, con buona pace di tante famiglie che devono per
24 ore su 24 assicurare assistenza a minori affetti da gravissime problematiche nutrizionali, respiratorie e motorie. Per molti di loro, impossibilitati a lavorare, è indispensabile il sussidio mensile previsto dal bando Caregiver“, ha continuato Sciarretta.

Ritengo grave che le risorse promesse non siano state ancora stanziate. Ad agosto ho inviato una mail all’assessore Sclocco, per avere lumi e lei mi ha risposto ammettendo che c’erano problemi di copertura economica. Pur ribadendo la sua vicinanza e l’importanza assoluta di questo bando“.

Auspico – conclude Sciarretta – che la politica regionale non sia indifferente, come d’altra parte ha dimostrato a tutt’oggi. Sono interventi ormai attesi ed auspicati anche da migliaia di famiglie abruzzesi che seguono con interesse e partecipazione Noemi e gli altri piccoli bambini, provati profondamente dalla loro malattia. Si tratta di un atto eticamente dovuto, a cui le istituzioni non possono sottrarsi“, ha ribadito Andrea Sciarretta.

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