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Diritto allo studio, il Collettivo Studentesco Pescara si appella alle istituzioni abruzzesi

Pescara. Prosegue la battaglia degli studenti e delle studentesse abruzzesi per la presentazione della proposta di legge sul diritto allo studio.

“Dopo l’incontro del 3 Marzo con l’Assessorato all’Istruzione”, spiega una nota Alex di Costanzo, del Collettivo Studentesco Pescara, “durante il quale abbiamo presentato preliminarmente la proposta di legge, ci è stato garantito che la nuova legge sul diritto allo studio verrà portata in Consiglio Regionale, assieme ad un testo di legge più ampio sull’istruzione e formazione  elaborato dall’Assessorato”.
Gli studenti hanno, quindi, inviato una lettera alle varie realtà politiche abruzzesi chiedendo di essere ricevuti per presentare loro la proposta di legge.

LA LETTERA

A: partiti, associazioni, sindacati, Consiglieri Regionali, Parlamentari abruzzesi.

In Abruzzo la legge sul diritto allo studio è del 1978 ed è ormai chiaramente una legge anacronistica, non è al passo con i tempi e non può, per forza di cose, adattarsi alle attuali esigenze dei ragazzi, inoltre i fondi per il diritto allo studio stanno subendo, ormai da tempo, numerosi tagli.

Per questo, l’Unione Degli Studenti Abruzzo ha dunque intrapreso una campagna finalizzata a portare all’attenzione dell’opinione pubblica ed a quella della Regione questa problematica.

Vogliamo aggiornare la Legge Regionale sul diritto allo studio e richiediamo maggiori finanziamenti su quest’ultimo.
Dopo le varie mobilitazioni effettuate a livello regionale,
è stato avviato un tavolo di lavoro con l’Assessorato all’Istruzione e Formazione della Regione Abruzzo; Ci è stato garantito che questa legge verrà portata in Consiglio Regionale.

Adesso serve il maggior consenso possibile da parte di tutti i Gruppi Consiliari e da parte del mondo sociale e politico della regione, per far approvare nel minor tempo possibile la Legge Regionale sul Diritto allo Studio proposta dagli studenti.

Per questo chiediamo di essere ricevuti per presentarvi la nostra proposta di legge. “Abbiamo deciso di contattare le varie realtà politiche per trovare maggiore consenso all’interno del consiglio regionale”, conclude Di Costanzo, “dal momento che quello dell’istruzione è un tema fondamentale, soprattutto per via dei pochi fondi investiti e delle riforme scolastiche che hanno progressivamente affondato la scuola italiana”.