Una ragazza di 29 anni in rianimazione a Genova per l’influenza B: l’allerta per il virus cresce in tutta Italia
Sono oltre 5 milioni gli italiani a letto per l’influenza stagionale. Una cifra ormai nota, confermata giorno dopo giorno dai report giornalistici, e in costante aumento. Quello che è cambiato, però, è l’aggravarsi della situazione. Tra questi casi, infatti, c’è quello registrato al San Martino di Genova che cambia le carte in tavola.
In questo ospedale, infatti, una ragazza di 29 anni è stata ricoverata in rianimazione per una polmonite. E questa patologia è stata causata proprio dal virus dell’influenza B. A rivelarlo è Matteo Bassetti, direttore del reparto di malattie infettive dell’ospedale genovese: “Una ragazza di 29 anni è stata ricoverata in rianimazione nella nostra struttura per l’influenza B il primo weekend di gennaio, ora è uscita“, ha spiegato sui social network.
Secondo l’ultimo bollettino RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità, i casi di malattie simil-influenzali dall’inizio della stagione sono oltre 5,18 milioni.
Considerando solo l’ultima settimana del 2024, 582.500 nuovi malati si sono aggiunti a questa cifra. Si parla di un’incidenza di 9,9 casi ogni mille assistiti. Numeri già di per sé importanti, insomma, ma che potrebbero aumentare ulteriormente nei prossimi giorni per via della riapertura delle scuole e dell’arrivo di un’ondata di gelo.
Ecco perché Bassetti non nasconde le preoccupazioni: “L’influenza colpisce tutti: bambini, adulti e anziani e può causare casi impegnativi ad ogni età ed in ogni condizione. È probabile che i casi continueranno a crescere fino alla metà di gennaio quando si dovrebbe raggiungere il picco. È da settembre che vi avevamo avvertito che sarebbe stata una stagione influenzale intensa e impegnativa. Vi ricordate la storia della cicala e della formica?“.
Il caso della giovane donna ricoverata a Genova evidenzia come l’influenza non risparmi nessuno. Il virus colpisce in modo particolarmente severo bambini, adulti e anziani.
I virus influenzali di tipo A e B condividono molte caratteristiche ma presentano alcune differenze sostanziali. L’influenza A è generalmente più comune ed è responsabile di circa il 75% dei casi. Va sottolineato che questa è l’unica in grado di scatenare pandemie. L’influenza B, invece, è meno frequente e può comunque causare al massimo epidemie, colpendo duramente, soprattutto i bambini sotto i 5 anni, più vulnerabili a causa di una minore immunità.
La stagione influenzale 2024-2025 si conferma una delle più difficili degli ultimi anni. Con il picco atteso entro poche settimane, cresce l’appello degli esperti a non sottovalutare il virus. L’influenza può essere molto più di un semplice malanno di stagione.